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VINCE a 83 anni CONCORSO "MISS" SOPRAVVISSUTA ALLA SHOAH


Pioggia di critiche, se non proprio bordate e cannonate, contro il concorso Miss Sopravvissuta all'Olocausto, giunto alla terza edizione che assegna il premio di "più bella" ad un'anziana reduce della Shoah.La premiazione, alla terza edizione, si è svolta in Israele, ad Haifa.C'è chi ha accostato l'evento al film di Roberto Benigni premito con l'Oscar "La Vita è bella" : unire il dramma al sorriso.La commistione   di questi due elementi avviene dopo 70 anni e più da quella tragedia che vide moltissimi ebrei sterminati senza pietà nella quasi indifferenza generale.Nel Dopoguerra l'argomento Shoah era scomodo: i sopravvissuti tendevano a non parlarne, la gente comune lo voleva archiviato, in quanto simbolo di guerra e sofferenza.Paradossalmente, affrontare e "rileggere" la Shoah diventa appannaggio di tempi recenti, diciamo dagli anni 'Ottanta in poi.A vincere quest'anno la kermesse la signora Rita Berkowitz.Per chi organizza tale passerella, essa sarebbe l'occasione per dare un momento di gioia alle sopravvissute, che incredibilmente dimostrano vivacità e vitalità, oltre che autoironia.Alcune sono molto povere: forse qualche soldino potrà far loro comodo.I critici sostengono che il concorso offende la memoria di 6 milioni di morti.In fondo però le partecipanti sono sorridenti e paiono contente: in gioventù non avrebbero avuto la possibilità di una simile chance,perché erano perseguitate, cacciate e deportate.Adesso si prendono la loro rivincita sulla vita ma, soprattutto sulla Storia.La vincitrice ha 83 anni, molte finaliste una novantina.Inoltre il concorso è organizzato col consenso di associazioni di sopravvissuti , di una casa di riposo e di un gruppo cristiano.Al di là della retorica del pianto, col concorso di Miss Sopravvissuta alla Shoah trionfa la Vita , quella con la v maiuscolaROMOLO RICAPITO