romolo ricapito

Virginia Raggi: il suo pianto alla messa della Caritas è supervisionato e interpretato


Non c'è più...religione. Il pianto di Natale alla messa della Caritas di Virginia Raggi non è stato visto come un attimo di empatia con i più poveri, ma come una sorta di auto-commiserazione sui propri guai.Dopo sei mesi amministrativi d'inferno e d'inchieste, la Raggi non ne può più, alludono gli osservatori.E dunque il discorso alla funzione religiosa autorizza, , in modo "strategico ", un pianto liberatorio che, dietro la commozione per i disagi altrui, è una sorta di "scusa" per sfogarsi .Insomma la Raggi avrebbe unito l'utile al...dilettevole.Il dilettevole sarebbe stato lacrimare di nervosismo per lo stress.Ma davvero c'è una spiegazione per tutto quello che si fa in pubblico, quando qualcuno è un personaggio anch'esso pubblico?Virginia Raggi è ovviamente sotto "osservazione" da parte delle opposizioni che sono ogni giorno più agguerrite.Sognano le sue dimissioni e "scrutano", all'orizzonte, il più piccolo pulviscolo che attraversi lo sguardo della sindaca a 5 stelle.La stella di Natale e quella della Raggi si sono dunque un attimo adombrate.Ma è donna Virginia è forte, reggerà. Almeno fino al prossimo "scandalo".Roma Capitale è diventato un palcoscenico ormai straordinariamente supervisionato, surclassando le altre città, da nord a sud e i rispettivi primi cittadini.ROMOLO RICAPITO