romolo ricapito

A Pasqua l'agnello ci vuole?


Agnello si agnello no?Dopo le prese di posizione prima di Berlusconi, poi di Laura Boldrini si è previsto un calo di richieste di agnelli sacrificali e...sacrificati per il 16 aprile, Pasqua.Da una serie di interviste ai passanti della mia città, realizzate da una tv locale, venivano documentate le "intenzioni" carnivore di chi si apprestava a degustare gli agnelli sul desco pasquale.Il "veto" pubblicitario delle organizzazioni animaliste e di alcuni politici è dato dall'umanizzazione delle bestiole che fanno tenerezza come dei piccoli neonati.Giusto o sbagliato?Voglio mantenermi equidistante, anche se "l'agnello a tutti i costi" proprio per Pasqua, mi sembra anacronismo puro e semplice.Perché non un altro tipo di carne?Dei risultati della mini-inchiesta mi hanno colpito le risposte di alcune persone in età, che affermavano: l'agnello a Pasqua ci vuole.Più disincantati alcuni giovani, che affermavano di gradire questo tipo di pietanza, al di là della tradizione , per puro diletto delle papille gustative.Dalle risposte però si evidenziava un aumento dei refrattari all'acquisto degli "agnelli"o chi proprio non vuole più saperne, convinto dalle pressioni e dagli appelli dei media.Ciò che può irritare, al di là della volontà (da rispettare) di chi ama banchettare in nome della tradizione con un buon agnello ben cucinato, è il rifiuto di esaminare proposte alternative.Perché per forza l'agnello a tavola nel periodo pasquale?Solo una signora parlava di "carciofi".Pochi sostenevano di consumare vegetali, o pietanze da sperimentare, o da volere gustare, al di là dell'agnello.Il problema è dunque un'educazione, una tradizione alimentare che non tiene conto di nuove valutazioni anche scientifiche nel rapporto uomo-cibo.Gli "agnellomani"dunque, potrebbero essere gli stessi individui che passate le feste, si dirigono verso le diete più improbabili, reclamizzate dai media più scadenti, senza la mediazione di un supporto medico.ROMOLO RICAPITO