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La Volpe Meccanica: mia recensione di qualche anno fa


L'ultimo romanzo di Mariolina Venezia suscita polemichedi Romolo RicapitoBARI, 30 APR. - E' stato appena pubblicato da Bompiani nella collana "Assaggi" un breve romanzo di Mariolina Venezia, dal titolo La Volpe Meccanica, 10 euro. L'autrice vinse nel 2007 il premio Campiello con la saga "Mille anni che sto qui". In questo nuovo libro, si affonda il bisturi nella decadenza borghese, rappresentata da una donna che colleziona fallimenti a ripetizione. In realtà, questo personaggio "gode" nell'accumulo di queste sconfitte, che le regalano un senso di libertà. Decisa a diventare attrice, viene scelta da un importante e anziano regista che punta su di lei e infine la lancia in un' attesissima prima teatrale. Sul palcoscenico, dopo un buon inizio, la donna, che interpreta una giovane ebrea che si offre sessualmente al posto di un'altra all'interno di una situazione altamente drammatica ambientata in un lager nazista , rimane muta e nuda sul palcoscenico, tra risolini del pubblico e il morire sul nascere di una carriera promettente. Tale cupio dissolvi, che continuerà con il matrimonio con uno scrittore abbastanza noto, al corrente che la moglie non è innamorata di lui, darà luogo a nuove situazioni ambigue. Per iniziare, la "Volpe dal Pelo Rosso", nomignolo col quale è chiamata affettuosamente dal marito, è una casalinga sciatta, che lascia la casa nella polvere e nella sporcizia, trascorrendo le sue giornate sul divano. Questi comportamenti affondano le loro radici in un segreto dell'infanzia, che sarà rivelato più avanti. La situazione si movimenta con l'ospitalità in casa del fratellastro del marito, Andrea, 24 anni, un parassita che non vuole lavorare e per giunta è anche bulimico. Il giovane contagia con la sua bulimia la cognata: il duo passerà i suoi giorni saccheggiando il frigorifero. Poi i cognati diventano amanti. Il marito, ignaro all'inizio ma poi "avvisato", si serve della situazione per creare dei nuovi lavori teatrali dove l'ambiguità della situazione riaffiora, diventando arte scenica . Questo ménage a tre completa il "triangolo" di personaggi: dei perversi borghesi senza valori né autostima. Dopo avere rivelato il tradimento al marito e fratellastro, adesso gli amanti si dedicano nel perfezionare il loro adulterio: "potemmo giocare leggeri come bambini che affondano le mani nella cacca", si legge ad un certo punto. La situazione degenera ancora: Andrea, il cognato, stimola la sua amante con riviste porno che illustrano uomini dai peni enormi e amplessi con cani e cavalli. Ma la "Volpe Meccanica" capisce che Andrea non potrà essere interamente suo, o suo per sempre . E il tutto finisce con un orgasmo delirante e mortale, che ricorda il film "Ecco l'impero dei sensi". La donna sarà mantide e assassina. L'omicidio passerà per un suicidio e in questo teatro e finzione si compenetrano: la nuova pièce del marito commediografo tratta appunto di questi argomenti. Un commissario dall'accento pugliese dovrà risolvere il caso; a costui la "Volpe" si rivolge pienamente decisa a rendere una confessione fluviale che va dal passato più lontano al delitto, in una forma di auto- psicoterapia che dovrebbe liberarla dai sensi di colpa. L'assunto è: può un lutto infantile generare tali mostruosità? Il segreto è quello di un padre morto durante il collaudo di un aereo e include una madre che cancellò il fatto, impedendo alla figlia di parlarne o anche solo accennarne dopo il dramma. E infine: la verità confessata sarà creduta? La tesi del romanzo è che può esistere il delitto senza castigo, dal momento che la vittima non è nemmeno uno stinco di santo (passato oscuro dalle azioni illecite a livello penale). Il volume , che è stato definito un thriller dei sentimenti, si apprezza per il suo linguaggio diretto, senza fronzoli e per la tesi agghiacciante che si avvicina di molto a ciò che poi accade nella vita reale, quando si rifiuta la realtà e ci si rifugia in un mondo di comodo e di finzione.ROMOLO RICAPITO