romolo ricapito

il "caso" Bertè


Loredana Bertè intervistata in tv da Maurizio Costanzo ha rotto un tabù dichiarando:"quando sono morti i miei genitori non ho sofferto".La frase a suscitato le perplessità del giornalista, che avrebbe voluto approfondire.Il motivo della sentenza -choc sta nei rapporti controversi e pessimi che la cantante aveva con la famiglia di origine.Tale parere fa a pugni con tanti ammiccamenti, dichiarazioni amorose e pianti tra genitori e figli che vengono proposti da tante trasmissioni di approfondimento, varietà o giornalistiche.In realtà i rapporti difficili tra genitori e prole sono da sempre terreno fertile per romanzi, film, fiction e cronaca nera, che registra ogni giorno delitti come parricidi, matricidi, ma anche il contrario.L'abolizione della sofferenza, della pena per il decesso di un genitore non è naturale, ma è la spia di un disagio lontano, al di là del caso Bertè, per cui al momento finale non si provano emozioni di dispiacere ed empatia, ma evidentemente, lasciando a parte la psicanalisi tale atteggiamento è una difesa da ulteriori auto-analisi che certi figli potrebbero compiere su se stessi, allontanando la sofferenza, che altrimenti si riacutizzerebbe in altre forme, magari rimpiangendo i genitori contestati, oppure anelando un passato di affetti ideali, che non è mai esistito.RR