romolo ricapito

Non truffarono la sorella di Alberto Sordi: il commento


Ho accolto con piacere la notizia dell'assoluzione di una serie di personaggi, tra i quali l'autista di Alberto Sordi, per la presunta circonvenzione d'incapace ai danni della sorella dell'attore, Aurelia.Che cosa ne resterà allora di mille, interminabili dibattimenti televisivi con al centro la vicenda?Parenti di terzo e quarto grado che rivendicavano ruoli (adesso pare siano favorevoli all'allestimento di un museo nella casa di Albertone: bene), attori che si inserivano nella disputa con pareri favorevoli e contrari e così press agent e altri ancora.Resterà di tutto questo magari la figura del grande attore, simbolo della romanità, ma soprattutto dell'italiano medio, rappresentato nei suoi difetti, più che nei suoi pregi.Ma anche la tristezza della figura di uomo senza eredi (figli e nipoti) che ha dedicato l'intera sua vita al lavoro e al perfezionamento dello stesso, rifugiandosi nel privato, confortato dall'umanità e dall'affetto della fedele sorella Aurelia, che gli è sopravvissuta molti anni ancora.RR