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PREMIO STREGA: GAREGGERA' DARIO BUZZOLAN? E' LUI IL NUOVO PAOLO GIORDANO.


Martedì 12 maggio saranno presentati i primi 12 candidati al Premio Strega. Daniele Del Giudice si è ritirato. O meglio, a farlo è stato il suo editore, L'Einaudi: "Orizzonte mobile" era dato già per vincitore. E pettegolezzi (o gossip che dir si voglia, all'"inglese") su vittorie presunte "combinate" vanno tenuto lontani, soprattutto dopo i fulmini che hanno colpito il Premio Grinzaine Cavour. Il cui patron, Giuliano Soria, è stato accusato di malversazione (lunghi articoli sui quotidiani italiani con le sue gesta; avrebbe tra l'altro falsificato finanche firme di terze persone per ottenere dei rimborsi spese). Tra i favoriti delle pre-candidature ci dovrebbe essere Dario Buzzolan. Scrittore giovane (del '66, ma dimostra dieci anni di meno) è autore di un cupo dramma tra la spy story e la ricostruzione storica, "I nostri occhi sporchi di terra". Al centro una ragazza, Marianna , che indaga sulla morte del padre, un ex partigiano suicidatosi misteriosamente, accusato a suo tempo dell'omicidio di un repubblichino. Buzzolan ricorda nell'aspetto l'ultimo vincitore  Paolo Giordano, autore del best seller "La solitudine dei numeri primi" .Tale accostamento potrebbe portarlo in alto: la tendenza dello Strega degli ultimi anni è stata quella di pescare tra i nuovi talenti, escludendo quelli considerati giurassici, come Ermanno Rea e Rossana Rossanda.Ma Buzzolan è molto schivo, anzi, troppo: una sua foto (è fotogenico) non appare neppure sulla terza di copertina.E' usanza adesso (sempre più) illustrare il retro dei libri con una fotografia che identifichi al meglio l'autore di un romanzo, per dare al pubblico la testimonianza della "fisicità" del letterato.Il libro è un prodotto come un altro e la letteratura  non si discosta poi molto dalla politica, che si basa sempre più sull'immagine del candidato.Anche la cultura ha bisogno infatti di esteriorità, promozione, visibilità, oltre che di sostanziale impegno. Oggi come oggi un Giacomo Leopardi sarebbe di fatto improponibile.Intanto Dario Buzzolan ha dichiarato a Romolo Ricapito tramite Facebook:" per il mio libro non mi sono rivolto a nessun esperto di marketing. Mi sono limitato, più modestamente, a scrivere un romanzo. Preciso che non è costume del mio navigato editore nè cosa di mio gusto apporre la foto dell'autore sulla copertina del libro". Buzzolan punta quindi sulla sostanza più che sulla forma.C'è chi invece chi come Simona Izzo ("Mascalzoni latini) e Patrizia De Blanck ("A letto col diavolo") ama apparire addirittura in copertina con le  ultime opere, forti di una acquisita popolarità televisiva da presenzialiste.Resta però un dato di fatto: la giovanissima età di Paolo Giordano e il suo aspetto gradevole e pulito lo hanno favorito per la volata finale.Sarà lo stesso per Buzzolan? Il segreto è il non negarsi, ma invece concedersi al pubblico (quello dei romanzi è soprattutto femminile), con modestia, ma anche allegramente, con ironia.Diremmo con una certa leggerezza, che renda l'idea della narrazione assimilabile a  quella di un percorso commestibile e praticabile, quasi una "cena" per la mente, a dispetto del gran numero di ore passate da molti ormai unicamente su internet.ROMOLO RICAPITO