Creato da romolor il 20/07/2005
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Messaggi di Aprile 2018

Biscotti alla marijuana per i dipendenti

Post n°7556 pubblicato il 30 Aprile 2018 da romolor
 
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Leggo di un'azienda italiana che regala biscottini alla marijuana ai dipendenti, per rendere l'ambiente rilassante e ridurre lo stress da lavoro: i dolci, ma anche le tisane,usufruiscono di cannabis con principio attivo legale.
Non so commentare la scelta dell'azienda, che comunque avrebbe potuto regalare agli stessi dipendenti, in maniera maniera equipollente, della camomilla.
Ma ho anche assistito a un servizio televisivo che documentava il miglioramento di una persona affetta da gravissima disabilità con un farmaco derivante dalla marijuana.
Adesso però lo stesso farmaco non viene più autorizzato e la persona in questione è molto peggiorata.
La scelta di quell'azienda è dunque anche politica?
Se si tratta di alleviare le sofferenze di chi sta malissimo, perché non usare questo tipo di farmaci che magari all'estero vengono impiegati con utili risultati?
RR

 
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Italia, morti tre imprenditori

Post n°7555 pubblicato il 29 Aprile 2018 da romolor
 
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La morte dell'imprenditore del tessile Pietro Marzotto, 80 anni, anche eex vicepresidente di Confindustria, si unisce per un caso a quella di Giuseppe Nardini, considerato il re della grappa, scomparso a 92 anni. La storia della sua distilleria è bicentenaria.
Appena due giorni fa, ancora, era scomparso Mario Galbusera, definito il re dei biscotti, quasi 94 anni.
In realtà la sua industria traeva origine dalla pasticceria di famiglia.
Tre imprenditori coraggiosi, dunque, rappresentanti di un vecchio stile, che viene rimpianto perchè il mondo dell'industria si è nel tempo spersonalizzato.
Tanto che gli attuali "nuovi" imprenditori non sono più definiti "re" e poi la loro storia non affonda nella gavetta, o nella leggenda, ma essi sono figli del boom economico degli anni Sessanta, ormai più che cinquantenni.
RR

 
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NINO CASTELNUOVO: DRAMMATICO APPELLO

Post n°7554 pubblicato il 23 Aprile 2018 da romolor
 
Foto di romolor

L'appello della moglie dell'attore Nino Castelnuovo, ricoverato in clinica a Roma per gravi problemi di salute, anche agli occhi, fatto in una trasmissione Rai condotta da Eleonora Daniele ha trovato immediato riscontro sui media: ottenuta tempo fa la pensione di invalidità essa però non è stata erogata e l'interprete dei "Promessi Sposi" televisivi oltre che in difficili condizioni economiche è anche isolato dal resto della famiglia, che vive altrove.
Di recente la situazione degli attori "impoveriti" ha avuto molto risalto, dopo la morte di Isabella Biagini e si è ridiscusso della legge Bacchelli, che però sostiene pochi fortunati rispetto a coloro( e sono tanti) che sono caduti in disgrazia.
E' giusto comunque che l'appello della moglie di Castelnuovo sia rimbalzato sui giornali e sulla carta stampata, per un fatto ben preciso: si celebrano pubblicamente soltanto i successi di alcuni artisti, mentre si ne accantonano, anche nella visibilità, altri bravi ma che non lavorano da tempo, per loro difficoltà, oppure che lavorano onestamente e ai quali però si nega la luce dei riflettori per offrirla sempre ai soliti fortunati o a meteore di passaggio.
RR

 
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Terence Hill: al cinema con Il Mio Nome è Thomas non va in top ten

Post n°7553 pubblicato il 22 Aprile 2018 da romolor
 
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Il divario di gusti, o culturale, tra il pubblico che segue i canali televisivi e quello che va al cinema è esemplificato da questo dato: il film con Terence Hill dal titolo Il mio nome è Thomas, uscito nelle sale italiane, ha incassato in tre giorni appena 143 mila euro mentre la fiction tv Don Matteo è stata vista anche da 8-9 milioni di telespettatori.
Delle due l'una: il pubblico evita i personaggi televisivi che si affacciano al cinema oppure esso, nella cornice casalinga aderisce anche soltanto per abitudine a formule di successo, forse solo per pigrizia?
E' un dato di fatto che Terence Hill con la sua simpatia abbia ottenuto consensi da parte di un pubblico generalista.
Non altrettanto scontato, ma accertato invece, è che chi paga il biglietto , operando una scelta più consapevole, dia il consenso ad altri tipi di storie, o di attori, che si preferisce vedere sul grande schermo anche perché in contrasto coi modelli televisivi che a volte sono anche imposti, nel tentativo di accontentare un pubblico pigro e conformista.
RR

 
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Il post delle polemiche. "Hitler? Gli auguri erano a Hahn"

Post n°7552 pubblicato il 21 Aprile 2018 da romolor
 
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Il professore di Ascoli Piceno che su Facebook ha fatto gli auguri di " buon compleanno" ad Adolf Hiter.
La scuola dove egli insegna ha declinato ogni responsabilità, essendo l'insegnante assente da molti mesi per malattia.
Il post, che ha scatenato polemiche(ovviamente) è stato comunque rimosso dopo il vespaio suscitato.
Certamente un'iniziativa discutibile quella del professore, del quale molte "voci" chiedono il licenziamento.
Ma del resto Adolf Hitler è un personaggio storico ancora ammirato, seppure da una minoranza: il Mein Kampf dopo il suo sdoganamento ha venduto molto in Germania, mentre anche in Italia c'è chi lo acquista, magari per una curiosità culturale, in quanto è giusto e doveroso documentarsi su tutto, anche sulla nascita delle dittature, per poter poi confrontare le loro storture con la nostra democrazia, discutibile quanto si vuole, ma che è la migliore forma di governo.
Infine, pochi minuti fa, il professore ha ribattuto sostenendo di avere fatto gli auguri non a Hitler ma a Colmar Walter Hahn, artista nato nel 1889 a Berlino e accusa i media di campagna diffamatoria.
Forse una tempesta in un bicchiere d'acqua?
Se fosse così, è comunque importante controllare meglio ogni concetto espresso sui social network, perché gli equivoci che possono a volte determinarsi sono oggettivamente incontrollabili.
ROMOLO RICAPITO

 
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