Il bianco e il nero

Namaste


La parola namaste letteralmente significa "mi inchino a te", e deriva dal sanscrito: namas (inchinarsi, salutare con reverenza) e te (a te). A questa parola è però implicitamente associata una valenza spirituale, per cui essa può forse essere tradotta in modo più completo come saluto (mi inchino a) le qualità divine che sono in te. Unita al gesto di unire le mani e chinare il capo, potrebbe essere resa con: unisco il mio corpo e la mente, concentrandomi sul mio potenziale divino, e mi inchino allo stesso potenziale che è in te. In sostanza, dunque, il significato ultimo del saluto è quello di riconoscere la sacralità di ognuno di noi.Detto questo, c'è un micromondo nei blog che adotta questo saluto, e ne sono rimasto impressionato.Differenziarsi per il saluto che si usa, per il significato di quel saluto, è la scelta di differenziarsi come persone che si rispettano, e riconoscono il fascino, il mistero, il senso di sacralità, presenti in noi.La civiltà occidentale che ogni cosa distingue, soppesa e misura, specificherebbe, a questo punto: presenti in noi "in varia misura", rovinando così le intenzioni originarie del termine.E potendo optare per le analoghe profondità del cristianesimo, alcuni cuori sentono l'attrazione dell'oriente.Le filosofie dei popoli non devono andare per forza d'accordo. Non sempre si può normalizzare nella propria lingua il significato di una parola straniera.