Il bianco e il nero

Quello è fiacco, non ha futuro, non conviene investire su di lui (due ragazzini alla Fiera Campionaria di Milano)


NerudaCitiamo il Post n°3 pubblicato il 02 Giugno 2009 da socrate40Lentamente muoreLentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ognigiorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi nonrischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero subianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di unosbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davantiall'errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sullavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire unsogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire aiconsigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chinon ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamentechi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa igiorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi nonfa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando glichiedono qualcosa che conosce.Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivorichiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto direspirare.Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendidafelicità.(P. Neruda)***"E, offrendo un commento, in coro ci chiediam" : Quando si parla di cultura d'impresa, di core business,  di sviluppo sostenibile, di mission aziendale, di coesione sociale, di salario minimo, di pressione fiscale, di raccolta differenziata, se sia indispensabile autorizzare permessi lavorativi per assistere al saggio di danza dei figli... si è considerato abbastanza che tra i membri dello staff vi siano anche cuori che pulsano al ritmo del grande Pablo, e che intendono educare i propri figli alla luce di quelle idee? Il tempo è tempo, il denaro è denaro. Non tutti hanno lo stesso desiderio di tramutare questo in quello, nè vedono nella pensione un motivo sufficiente per rinunciare al tempo dell'età più giovane. Certamente imprevidenti  secondo tradizione, probabilmente più liberi secondo la propria visione, accetteranno queste persone le privazioni, le malattie ed anche la morte persino,  le difficoltà di ricevere cura in tempi più avanzati?E si può affermare che vi siano differenze di genere nel giustificare scelte di vita, o nel relegare queste idee nel mondo dei sogni? Si può dire che questo sia un discorso che può fare solo chi ha il denaro? In caso affermativo, quanto ne serve veramente? Veramente una casa deve avere il pavimento in cotto, l'intonaco veneziano, e il bagno in mosaico, o basta anche una vernice idrorepellente color cotto, qualche tappeto,  e disegni floreali sul bianco di scarni muri intonacati, e simili, se in cambio si possiederà più tempo per sè e per gli altri? E' illegale vivere in modo da non apportare alcun contributo all'aumento del PIL? Esiste ancora una gerarchia tra le voci di spesa che compongono il costo della vita? Ed il fisco accetterebbe un basso reddito da un imprenditore, il quale dichiari di non essere interessato a massimizzare il guadagno, e dimostri di non impegnarsi nel lavoro oltre le necessità di procacciarsi un reddito che gli consenta di vivere secondo i criteri di Neruda?