Il bianco e il nero

L'autore si presenta, il lettore molto meno.


"Trovo l'autodescrizione una forma di grande presunzione", dice qualcuno nello spazio dedicato alla propria presentazione.Una presentazione fatta da sè è quello che è. Ma nella nostra società, non è educato presentarsi?Certo, sarebbe più utile una prefazione di un proprio maestro di vita, che ci conosce bene, ma il problema si porrebbe ancora: chi sarà poi questo gran maestro?Il blog non prevede lo spazio per una prefazione. E allora ci sono i famosi tre mondi di sherlock holmes: quello del vero e probabile, quello del falso e impossibile, quello del possibile e dell'improbabile.E' più saggio intuire la persona dai suoi interventi sul blog, e capire se vi è coerenza con la propria autodescrizione, magari fidandosi delle proprie sensazioni. Ecco perchè, secondo me, l'autodescrizione serve molto per capire la differenza tra il cambiamento che vorremmo in noi, e la condizione in cui realmente ci troviamo. Il desiderio di presentarsi per ciò che ci piace essere è comprensibile e legittimo.E il lettore, quando legge l'autore dopo la presentazione, si trova certamente in uno stato d'animo diverso che dipende anche dal contenuto della presentazione (e oserei dire, anche dalla veste grafica del blog).Altrimenti, perchè mai dovrebbero esserci così tanti cosmetici, stilisti, letterati, cantanti e poeti? L'apparenza può ingannare, ma è pur sempre la premessa di ogni contatto col mondo che ci circonda.Pertinace