Vi segnaliamo l'articolo da http://www.fuoriditesta.it/umorismo/corso_di_felicita_contro_i_bulli.html, per commentare, fermi gli eventuali diritti di copia. Per rendere il commento comprensibile, è necessario citare integralmente l'articolo, che è stato privato del riferimento a nomi di enti, persone, e istituzioni. Si rinvia il lettore al link di pubblicazione originaria."Corso di felicità contro i bulli""Essere felici a scuola" per prevenire il bullismo. E' la chiave del progetto della Fondazione S., organizzato con Accademia di C., C. N. e I. , e con il sostegno del Comune, che ha coinvolto 90 docenti di 38 scuole di [omissis]. L'obiettivo è aiutare i professori a sviluppare una migliore capacità di relazione con gli studenti, per prevenire atti di bullismo."Si lavora - spiega V.V., presidente di I. - sul sentimento di fiducia dei docenti, per restituire loro autorità, soprattutto se in classe ci sono adolescenti che assumono comportamenti da bulli. Il bullo non va criminalizzato, ma aiutato ad indirizzare meglio la propria forza. Occorre entrare in relazione con lui in modo diretto e umano, sottraendogli la posizione di leader".La relazione con i ragazzi, secondo Don G. R., Presidente di C. N., "deve essere una scelta e una disciplina. Non è la simpatia spontanea, il feeling: occorre seguire dei seminari per impararla. E occorre anche - sottolinea - uno stile di comportamento, perché il logorio è forte". Per il 2009, l'obiettivo è coinvolgere altri 100 professori estendendo il progetto anche alla Provincia di Milano.***Desideriamo commentare. Vi sono casi in cui l'esordio, cioè il primo atto con cui si manifesta l'aggressività del c.d. bullo consiste nel dare un pugno sul volto danneggiando i denti dell'aggredito, incendiare con benzina, allagare locali, brandire e roteare la lama di un cutter davanti all'insegnante, con gesti di sfida. Per questi casi noi non vorremmo avere comprensione, perchè creano un danno inaccettabile. I reati vanno puniti, semmai si potrà discutere su quali sanzioni adottare a seconda dell'età del responsabile, che possano mantenere il più possibile un fine educativo.La comprensione ed un atteggiamento morbido, prevalentemente sul piano motivazionale, secondo noi è adeguato per casistiche di minore impatto.Nei casi sopra citati, il problema della giusta sanzione deve essere affrontato prima o insieme a quello del successivo recupero.Comprendiamo che probabilmente l'articolo è alquanto sintetico, e diretto a comunicare un evento, più che analizzare un problema.Altrettanto comprensibilmente l'articolo è stato poi inserito in una rubrica umoristica, salvo il fatto che chi ha avuto figli danneggiati dai c.d. bulli più difficilmente avrà voglia di sorridere.
Corso di felicità contro i bulli
Vi segnaliamo l'articolo da http://www.fuoriditesta.it/umorismo/corso_di_felicita_contro_i_bulli.html, per commentare, fermi gli eventuali diritti di copia. Per rendere il commento comprensibile, è necessario citare integralmente l'articolo, che è stato privato del riferimento a nomi di enti, persone, e istituzioni. Si rinvia il lettore al link di pubblicazione originaria."Corso di felicità contro i bulli""Essere felici a scuola" per prevenire il bullismo. E' la chiave del progetto della Fondazione S., organizzato con Accademia di C., C. N. e I. , e con il sostegno del Comune, che ha coinvolto 90 docenti di 38 scuole di [omissis]. L'obiettivo è aiutare i professori a sviluppare una migliore capacità di relazione con gli studenti, per prevenire atti di bullismo."Si lavora - spiega V.V., presidente di I. - sul sentimento di fiducia dei docenti, per restituire loro autorità, soprattutto se in classe ci sono adolescenti che assumono comportamenti da bulli. Il bullo non va criminalizzato, ma aiutato ad indirizzare meglio la propria forza. Occorre entrare in relazione con lui in modo diretto e umano, sottraendogli la posizione di leader".La relazione con i ragazzi, secondo Don G. R., Presidente di C. N., "deve essere una scelta e una disciplina. Non è la simpatia spontanea, il feeling: occorre seguire dei seminari per impararla. E occorre anche - sottolinea - uno stile di comportamento, perché il logorio è forte". Per il 2009, l'obiettivo è coinvolgere altri 100 professori estendendo il progetto anche alla Provincia di Milano.***Desideriamo commentare. Vi sono casi in cui l'esordio, cioè il primo atto con cui si manifesta l'aggressività del c.d. bullo consiste nel dare un pugno sul volto danneggiando i denti dell'aggredito, incendiare con benzina, allagare locali, brandire e roteare la lama di un cutter davanti all'insegnante, con gesti di sfida. Per questi casi noi non vorremmo avere comprensione, perchè creano un danno inaccettabile. I reati vanno puniti, semmai si potrà discutere su quali sanzioni adottare a seconda dell'età del responsabile, che possano mantenere il più possibile un fine educativo.La comprensione ed un atteggiamento morbido, prevalentemente sul piano motivazionale, secondo noi è adeguato per casistiche di minore impatto.Nei casi sopra citati, il problema della giusta sanzione deve essere affrontato prima o insieme a quello del successivo recupero.Comprendiamo che probabilmente l'articolo è alquanto sintetico, e diretto a comunicare un evento, più che analizzare un problema.Altrettanto comprensibilmente l'articolo è stato poi inserito in una rubrica umoristica, salvo il fatto che chi ha avuto figli danneggiati dai c.d. bulli più difficilmente avrà voglia di sorridere.