leparoledidentro

Carezze


Ho aperto gli occhi, stamattina...buttato via le coperte, ormai leggere... son scesa a piedi nudi dal letto..In strada, una strana sensazione ha cominciato ad invadermi...Il cielo terso e azzurro, l'odore della pioggia sull'erba e gli alberi del viale, la brezza leggerissima, le mie note, compagne di viaggio e di pensieri...una ciocca di capelli sulla guancia destra, che si posava soffice e velava lo sguardo..tutto...tutto era una carezza dolce e morbida.. o volevo che tutto fosse così..una lunga, avvolgente, carezza, dolce e morbida.. Volevo solo quello..volevo solo quello...Ho incontrato sguardi.Quanto posson esser gli uni diversi dagli altri, gli sguardi. Diversi..come le anime che celano..Le anime inquiete. Le anime inquiete si riconoscono, si cercano..anche inconsciamente. Le anime inquiete anelano a trovar occhi altrui in cui immergersi.. E perchè? Perchè mai? Per trovar uno specchio in cui riflettersi? No...Per condivider il tormento, la malinconia che le consuma? No..Cercano..implorano altri occhi..perchè s'illudono che, placando l'inquietudine altrui, riescano a placar la propria... Altruismo? No, non lo è. E' fame, semplice e pura fame. Ardono, annaspano, inseguono, tutto perchè han fame.. Da altra inquietudine riescono a trarre sostentamento.. Ma mai vero sollievo. La realtà è questa; l'illusione è dolorosa, quando quella febbre vorace torna a divorarle e a sospinegerle altrove...o quando, quella stessa febbre, le fa trovar sole, senza l'appiglio a cui anelano e che, altrove, cerca di sfamarsi..Stamattina, volevo solo quello...morbide e dolci carezze che scacciassero..la fame.