Rosa Mystica
Prega per noi, Santa Madre di Dio, perché siamo resi degni delle promesse di Cristo
Lanostra lode, la nostra adorazione non devono essere rivolte a Maria nè ai santi,nemmeno quando si tratta degli angeli o degli arcangeli. La nostra lodee il nostro culto vanno indirizzati solo a Dio e al Figlio suo GesùCristo. Maria, gli angeli e i santi sono solo servitori suoi, che Dio, nella sua immensabontà, mette anche al servizio di noi uomini.
Post n°27 pubblicato il 13 Maggio 2009 da Rosa.Mystica
13 maggio - Anniversario della prima apparizione della Madonna a Fatima (13 maggio 1917) Oggi si celebrano le apparizioni della Vergine Maria a Fatima, in Portogallo nel 1917. A tre pastorelli, Lucia di Gesù, Francesco e Giacinta, apparve per sei volte la Madonna che lasciò loro un messaggio per tutta l’umanità. Il vescovo di Leiria, nella sua lettera pastorale a chiusura del cinquantenario, ha affermato che messaggio di Fatima "racchiude un contenuto dottrinale tanto vasto da poter certamente affermare che non gli sfugge alcuno dei temi fondamentali della nostra fede cristiana...". Dopo tre apparizioni di rilievo della Vergine Maria, verificatesi durante il XIX secolo, a La Salette nel 1846, a Lourdes nel 1858, a Castelpetroso nel 1888, la Madonna apparve nel 1917, la prima nel XX secolo, a Fatima in Portogallo. continua... http://www.santiebeati.it/dettaglio/53050
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Post n°24 pubblicato il 29 Settembre 2008 da Rosa.Mystica
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Glorioso principe San Michele, capo e guida degli eserciti celesti, depositario delle anime, debellatore degli spiriti ribelli, nostro condottiero ammirabile, degnati di liberare da ogni male tutti noi che, con fiducia, ricorriamo a te e concedici con la tua valida protezione di servire ogni giorno fedelmente il nostro Dio. Prega per noi, arcangelo San Michele, Gesù Cristo Signore nostro. E saremo resi degni delle sue promesse. Preghiamo: Dio onnipotente ed eterno, che con prodigio di bontà e misericordia, per la salvezza degli uomini hai eletto a principe della tua Chiesa il glorioso San Michele, concedici, mediante la sua benefica protezione, di essere liberati da tutti i nostri spirituali nemici. Nell’ora della nostra morte non ci molesti l’antico avversario, ma sia il tuo arcangelo Michele a condurci alla presenza della tua divina Maestà. Amen Origine della corona angelica Questo pio esercizio fu rivelato dall'Arcangelo Michele stesso alla serva di Dio Antonia de Astonac in Portogallo. Il Principe degli Angeli apparendo alla Serva di Dio disse che voleva essere venerato con nove invocazioni in ricordo dei nove Cori degli Angeli. Ogni invocazione doveva comprendere il ricordo di un Coro angelico e la recita di un Padre nostro e tre Ave Maria e concludersi con la recita di quattro Padre nostro: il primo in suo onore, gli altri tre in onore di S. Gabriele, S. Raffaele e degli Angeli custodi. L'Arcangelo promise ancora di ottenere da Dio che colui che l'avesse venerato con la recita di questa coroncina prima della Comunione, sarebbe stato accompagnato alla sacra Mensa da un Angelo di ciascuno dei nove Cori. A chi l'avesse recitata ogni giorno prometteva la continua particolare assistenza sua e di tutti gli Angeli santi durante la vita e in Purgatorio dopo la morte. Benché queste rivelazioni non siano ufficialmente riconosciute dalla Chiesa, tuttavia tale pia pratica si diffuse tra i devoti dell'Arcangelo Michele e dei santi Angeli. La speranza di ricevere le grazie promesse è stata alimentata e sostenuta dal fatto che il Sommo Pontefice Pio IX fece arricchire di numerose indulgenze questo pio e salutare esercizio. Forma della corona angelica La corona usata per recitare la «Coroncina Angelica» è formata da nove parti, ciascuna di tre grani per le Ave Maria, preceduti da un grano per il Padre nostro. I quattro grani che precedono la medaglia con l'effigie di San Michele Arcangelo, ricordano che dopo l'invocazione ai nove Cori angelici bisogna recitare ancora quattro Padre nostro in onore dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele e del Santo Angelo custode. |
Vieni Spirito Santo,
Gloria, adorazione, benedizione, amore a te,
eterno Divino Spirito, che ci hai portato sulla terra il Salvatore delle anime nostre. E gloria e onore al suo adorabilissimo cuore, che ci ama di infinito amore! |
(Quaderno n. 6/2 di Suor Faustina) |
Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. (Ef. 6 11-12) |
Signore, pietà. Signore, pietà. Cristo, ascoltaci. Cristo, ascoltaci. Misericordia di Dio, che scaturisci dal seno del Padre, confido in te. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore. Preghiamo: Coroncina della Divina Misericordia |
Si usa una normale corona del rosario.
Sui grani del "Padre nostro" si recitano le seguenti parole:
Sui grani delle "Ave Maria" si recitano le seguenti parole:
Alla fine si ripete per tre volte:
Si possono aggiungere:
Coroncina alla Divina Misericordia (audio mp3) ------------------------------------------------------------------------------------- Gesù Cristo dopo aver raccomandato alla Santa Faustina: “Figlia mia, esorta le anime a recitare la coroncina che ti ho dato’ ha promesso che, “per la recita di questa coroncina mi piace concedere tutto ciò che mi chiederanno” (508); aggiunge però la condizione: se questo sarà conforme alla sua volontà (cfr. 568). Le promesse concrete si riferiscono all’ora della morte e cioè alla grazia di poter morire serenamente e in pace. La possono implorare non solo le persone che hanno recitato con fiducia e perseveranza la Coroncina, ma anche i moribondi accanto ai quali essa verrà recitata. Gesù Cristo ha raccomandato ai sacerdoti di consigliare la Coroncina ai peccatori come ultima tavola di salvezza; promettendo che “anche se si trattasse del peccatore più incallito, se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della mia infinita misericordia” (263). La Coroncina per essere efficace deve essere recitata con grande fiducia, come in tutte le altre forme della devozione alla Misericordia di Dio, ma più delle altre torme del culto, deve essere caratterizzata da una straordinaria costanza. Solo in caso di una preghiera che chiede la grazia della buona morte, Cristo ha promesso di concederla dopo solo una recita, mentre invece in tutti gli altri casi ha ripetuto con insistenza l’importanza della perseveranza. Quest’ultima è un segno anche della fiducia, perché si continua a pregare soltanto quando si confida fortemente che la preghiera sarà esaudita. La certezza, però, di essere esauditi non è sinonimo dell’immediatezza né si collega ad una nostra precisa previsione. La Coroncina alla divina Misericordia è una preghiera potente, è una preghiera per il bene, cioè per la conversione e per la salvezza dell’umanità intera: “Con la recita della coroncina avvicini a me il genere umano” (333). Il testo della Coroncina, l’atteggiamento di abbandono alla volontà di Dio e di affidamento alla sua Misericordia, con cui bisogna recitarla, fanno diventare questo atto di devozione uno dei modi per imitare la preghiera di Cristo. Sono anche un modo di compartecipare alla missione salvifica del Figlio di Dio mandato non “per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui’ (Gv 3,17). ---------------------------------------------------------------------------------------- LE TRE POMERIDIANE: ORA DELLA MISERICORDIA “Alle tre del pomeriggio implora la mia misericordia specialmente per i peccatori e sia pure per un breve momento immergiti nella mia Passione, particolarmente nel mio abbandono al momento della morte. È un’ora di grande misericordia per il mondo intero” (440). A Cracovia nell’ottobre 1937, in circostanze non meglio descritte, Gesù ha raccomandato a santa Faustina di venerare in modo particolare l’ora della sua morte, che egli stesso ha chiamato “l’ora della grande misericordia per il mondo”. “Ogni volta che senti l’orologio battere le tre, ricordati di immergerti tutta nella mia misericordia, adorandola ed esaltandola; invoca la sua onnipotenza per il mondo intero e specialmente per i poveri peccatori, poiché fu in quell’ora che venne spalancata per ogni anima (...). In quell’ora fu fatta grazia al mondo intero, la misericordia vinse la giustizia” (517). Gesù desidera che in quell’ora sia meditata la sua passione, in modo particolare l’abbandono nel momento dell’agonia e allora, come ha detto suor Faustina, “Ti permeterò di penetrare nella mia tristezza mortale (440) e otterrai tutto per te stessa e per gli altri” (517). Gesù ha posto tre condizioni necessarie perché le preghiere innalzate nell’Ora della Misericordia siano ascoltate:
Bisogna ancora aggiungere che l’oggetto della preghiera deve essere in accordo con la volontà di Dio, mentre lo spirito della preghiera cristiana esige che sia: fiduciosa, perseverante e legata alla pratica della carità attiva verso il prossimo. In altre parole alle tre del pomeriggio si può onorare la divina Misericordia in uno di questi modi:
---------------------------------------------------------------------------------------- LA FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA *** la domenica dopo la domenica di Pasqua *** Gesù domanda, attraverso suor Faustina, che la Seconda Domenica di Pasqua, sia dedicata alla sua Misericordia. Con una celebrazione pubblica e solenne, il giorno 13 giugno 2002, Giovanni Paolo Il ha ufficializzato l’applicazione dell’indulgenza alla suddetta domenica che da quel momento in poi si chiama “Domenica della Divina Misericordia”. “Si concede l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice) al fedele che nella Domenica seconda di Pasqua, ovvero della “Divina Misericordia”, in qualunque chiesa o oratorio, con l’animo totalmente distaccato dall’affetto verso qualunque peccato, anche veniale, partecipi a pratiche di pietà svolte in _nore della Divina Misericordia, o almeno reciti, alla presenza del Santissimo Sacramento dell’Eucaristia, pubblicamente esposto o custodito nel tabernacolo, il Padre Nostro e il Credo, con l’aggiunta di una pia invocazione al Signore Gesù Misericordioso. Si concede l’indulgenza parziale al fedele che, almeno con cuore contrito, elevi al Signore Gesù Misericordioso una delle pie invocazioni legittimamente approvate”. La devozione alla Divina Misericordia (da: www.floscarmeli.it) |
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