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Post n°13 pubblicato il 20 Agosto 2008 da rosarioferrante.mpa

 
 
 

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Post n°12 pubblicato il 31 Maggio 2008 da rosarioferrante.mpa

ho letto poco ma mi sembra un sistema innavativo,voi cosa ne pensate?

 
 
 

Ci sono altri modi per riciclare i rifiuti?

Post n°11 pubblicato il 31 Maggio 2008 da rosarioferrante.mpa


Letto e riferito.

Nella gestione dei rifiuti arriva Thor, il sistema di riciclaggio indifferenziato

Un passo oltre la raccolta differenziata e il semplice incenerimento, con cui la spazzatura diventa una risorsa e che comporta un costo decisamente inferiore a quello di un inceneritore

Quanto sia oneroso e problematico il trattamento dei rifiuti, lo dimostra la tragedia della Campania alla quale media e istituzioni stanno prestando la loro allarmata attenzione in questi giorni.

Ma i rifiuti solidi urbani, com’è noto, possono rappresentare anche una risorsa. In questa direzione va Thor, un sistema sviluppato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme alla Società Assing SpA di Roma, che permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti e trasformarli in materiali da riutilizzare e in combustibile dall’elevato potere calorico, senza passare per i cassonetti separati della raccolta differenziata.

Un passo oltre la raccolta differenziata e il semplice incenerimento, con cui i rifiuti diventano una risorsa e che comporta un costo decisamente inferiore a quello di un inceneritore. Thor (Total house waste recycling - riciclaggio completo dei rifiuti domestici) è una tecnologia ideata e sviluppata interamente in Italia dalla ricerca congiunta pubblica e privata, che si basa su un processo di raffinazione meccanica (meccano-raffinazione) dei materiali di scarto, i quali vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili dalle sostanze dannose o inservibili.
Come un mulino di nuova generazione, l’impianto Thor riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di millimetro. Il risultato dell’intero processo è una materia omogenea, purificata dalle parti dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile come combustibile e paragonabile ad un carbone di buona qualità.

“Un combustibile utilizzabile con qualunque tipo di sistema termico - aggiunge Paolo Plescia, ricercatore dell’Ismn-Cnr e inventore di Thor - compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore, i sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di termovalorizzazione delle biomasse. Infatti, le caratteristiche chimiche del prodotto che viene generato dalla raffinazione meccanica dei rifiuti solidi urbani, una volta eliminate le componenti inquinanti sono del tutto analoghe a quelle delle biomasse, ma rispetto a queste sono povere in zolfo ed esenti da idrocarburi policiclici”.

E’ possibile utilizzare il prodotto sia come combustibile solido o pellettizzato oppure produrre bio-olio per motori diesel attraverso la ‘pirolisi’. L’impianto è completamente autonomo: consuma infatti parte dell’energia che produce e il resto lo cede all’esterno.

Il primo impianto Thor, attualmente in funzione in Sicilia, riesce a trattare fino a otto tonnellate l’ora e non ha bisogno di un’area di stoccaggio in attesa del trattamento; è completamente meccanico, non termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può essere acceso solo quando serve, limitando o eliminando così lo stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti odori. Inoltre, è stato progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le emergenze e in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni, con un costo contenuto: un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro.
L’impianto può essere montato su un camion o su navi. In quest’ultimo caso, la produttività di un impianto imbarcato può salire oltre le dieci tonnellate l’ora e il combustibile, ottenuto dal trattamento, reso liquido da un ‘pirolizzatore’, può essere utilizzato direttamente dal natante o rivenduto all’esterno.

“Un impianto di meccano-raffinazione di taglia medio-piccola da 20 mila tonnellate di rifiuti l’anno presenta costi di circa 40 euro per tonnellata di materiale - spiega Paolo Plescia - Per una identica quantità, una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore 250 euro. A questi costi vanno aggiunti quelli di gestione, e in particolare le spese legate allo smaltimento delle scorie e ceneri per gli inceneritori, o della gestione degli odori e dei gas delle discariche, entrambi inesistenti nel Thor. Quanto al calore, i rifiuti che contengono cascami di carta producono 2.500 chilocalorie per chilo, mentre dopo la raffinazione meccanica superano le 5.300 chilocalorie”.

Un esempio concreto delle sue possibilità?
“Un’area urbana di 5000 abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi - informa il ricercatore.- Con queste Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il combustibile. Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista biologico, ma combustibile”.

Un’altra applicazione interessante di Thor, utile per le isole o le comunità dove scarseggia l’acqua potabile, consiste nell’utilizzazione dell’energia termica prodotta per alimentare un dissalatore, producendo acqua potabile e nello stesso tempo eliminando i rifiuti soldi urbani.

 
 
 

AL nostro Presidente

Post n°10 pubblicato il 18 Maggio 2008 da rosarioferrante.mpa

Invia l'Email a: marino  
Vorrei condividere con voi l'idea che vedrebbe l'Italia un paese molto ricco come economia fluente perchè essendo piccolo rispetto agli altri parenti europei e avendo un'alta densità di popolazione attiva quindi di risorse finanziarie rivenienti dai tributi non si capisce dove vadano a finire queste risorse. Viviamo di infrastrutture avute per ripiano dell'occupazione dall'America. Non siamo più in grado di fare altro? Non credo proprio. Abbiamo inventiva e risorse varie. Basterebbe anche un pò di legalità e di onestà perchè tutto diventasse realizzabile. Il SUD ha bisogno di queste basi per emergere. Aveva ragione Enrico Mattei: il SUD deve imparare a camminare da solo. Lo diceva con orgoglio e non con disprezzo. E' dello stesso orgoglio che il sud ha bisogno. Vige nel meridione tanta assistenza perchè è il sistema sociale e politico che la impone per trarre profitto elettorale.La gente vorrebbe l'autonomia non dividendosi di fatto dal nord ma viaggiando alla stessa velocità con forze proprie. Facciamo in modo che i giovani che migrano al nord possano ritornare giù con le loro esperienze per creare tante cose nuove. Ma questo il politoco lo vuole o è succube di retaggi mentali insormontabili.Perchè i politici del sud devono continuare a godere della sottomissione della gente che tacitamente lavora. DATE VIGORE ALLA MERITOCRAZIA ANCHE NEL SUD. CI VUOLE.Basta con incapaci messi apposta nei posti adatti a fare da strumento del politico di turno. La gente non va più comprata ma va rispettata nel sosdisfacimento dei bisogni e nel dare i servizi giusti per essere capace da sola di risolvere i propri problemi. Avere il " santo in paradiso" è ancora un bisogno sentito nel sud e percepito perchè fatto vivere. Non è un reale bisogno. Credo che bisogna prendere spunto dalle idee della LEGA NORD per implementare anche nel sud una economia nuova fatta di forze nuove e capaci di creare benessere sostenibile nel tempo e perpetuabile dalle nuove generazioni che non devono fuggire
NO ZTL          SI targhe alterneInvia l'Email a: Agata  
Palermo è allo sbando. L'immondizia è quasi ai livelli della Campania. Le tasse comunali sono impazzite. La ZTL è una truffa. Il sindaco è latitante. Fermo restando che il Presidente non può occuparsi di politica cittadina, l'MPA palermitano non può prendere le distanze da un'amministrazione completamente allo sbando? E' più importante la solidarietà di coalizione o farsi accomunare dall'opinione pubblica in uno sfascio senza precedenti?

 
 
 

PROTESTA PRECARIATO

Post n°9 pubblicato il 13 Maggio 2008 da rosarioferrante.mpa


Queste poche righe vogliono essere una protesta per denunciare quanto accade nelle Università italiane. Ormai da troppo tempo, parenti o amici di professori di ruolo rubano il posto a validissimi e preparatissimi ricercatori che da anni si trovano a dover lavorare nell’ombra senza aver nessun riconoscimento sia a livello economico che professionale. Purtroppo oltre a svolgere praticamente tutto il lavoro per conto dei professori di ruolo che se ne prendono poi troppo spesso tutto il merito, non hanno praticamente nessun diritto se non quello di continuare a sperare …..
Ho conosciuto e apprezzato un validissimo ricercatore dell’università di Medicina e Chirurgia di Brescia, lo Psicologo Alessandro Mahony, che in quanto a competenze e conoscenze nulla ha ad invidiare ai suoi eccellentissimi responsabili. Nonostante la sua ottima preparazione sia a livello psicologico che medico, non ha il diritto dopo ben 12 anni di collaborazione con l’UNIVERSITA’ di ottenere un assunzione con contratto a tempo indeterminato. Infatti le borse di studio garantiscono un assegno di ricerca per un periodo di tempo limitato allo scadere del quale, in mancanza di nuovi fondi per la ricerca, ci si ritrova senza nessuna garanzia per il futuro sempre però contenti di aver mantenuto il diritto di continuare a sperare…. Questa realtà è assolutamente inaccettabile, persone valide che lavorano con cognizione di causa e amore per il loro lavoro non dovrebbero trovarsi a 40 anni a sentirsi dire che dopo 12 anni di onorato lavoro non ci sono più i fondi per continuare la ricerca e quindi… mi raccomando, continui a sperare…. Questo è lo stato Italiano, niente diritti per chi li merita e tanti, troppi diritti a chi sfrutta le conoscenze per fare carriera sulla pelle di chi, nonostante i meriti indubbi non ha la possibilità di far sentire la propria voce. Un professionista serio si trova costretto per amore del suo lavoro ad accettare di essere precario a vita, un figlio di papà senza nessuna merito entra in Università tanto per fare qualcosa. Il risultato è che noi malati perdiamo un valido aiuto per la ricerca scientifica, il Dott. Mahony, si ritrova infatti a 40 anni senza una entrata mensile che gli garantisca una esistenza dignitosa per se stesso e per la sua famiglia. Mi chiedo cosa voglia lo stato Italiano, praticamente pretende tasse altissime per frequentare le Università, poi una volta usciti se si vuole pensare di lavorare per passione nel ramo per cui si è studiato, bisogna accettare compromessi assurdi, essere precari sottopagati a vita, con il rischio di trovarsi senza un lavoro da un momento all’altro e senza quindi la possibilità concreta di formare una famiglia e di programmare il proprio futuro.

 
 
 
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Un blog di: rosarioferrante.mpa
Data di creazione: 20/04/2008
 

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