Welcome,it's my life

I bamboccioni in Italia


I giovani italiani sono sempre più vecchi. Viverra a casa dei proprio genitori a trent' anni, da eccezione, si è trasformata in regola. L’Italia ha battuto un nuovo record: è il paese europeo con i giovani più vecchi. Eh sì, perché secondo alcune impietose statistiche, sono ormai circa 5 milioni e mezzo gli italiani tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora con i propri genitori (il 69,7% del totale). Già nel lontano 2007, l’allora Ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa tuonava: «i bamboccioni fuori di casa!», rimanendo per lo più inascoltato. Oggi è un altro ministro a riaprire il dibattito: «i soldi delle pensioni per i bamboccioni!» ha proposto Renato Brunetta, Ministro della Funzione Pubblica, sostenendo di essere stato lui stesso, in tenera età, uno di loro. Quelle dei bamboccioni italiani sono storie di ordinaria normalità, di ragazzi che, per questioni economiche, preferiscono rimanere con i genitori, perché non possono permettersi l’affitto. E nel resto d’Europa? Nel resto d’Europa esiste un termine per definire questi giovani invecchiati? Ebbene sì, dunque il problema non è solamente italiano. In Francia li chiamano «Tanguy», dall’omonimo film uscito nel 2001, che narra la storia di un giovane, Tanguy appunto, che a 28 anni vive ancora con i genitori. Oppure anche «adulescent», dalla contrazione dei due termini «adulte» e «adolescence». In Germania, invece, li chiamano «nesthocker» (uccello che resta nel nido) o anche «muttersöhnchen», letteralmente “mammoni”. Insomma, in tutta Europa ridiamo di questi eterni giovani, ma loro non si fanno problemi, e continuano serenamente a vivere con la mamma ed il papà. Io, ad esempio, a 22 anni sono andata a convire con il mio ragazzo e all'inizio lavoravo solo io. Affitto, 2 macchine, acqua, luce, gas... le spese erano tante e i soldi quelli che erano ma ce l'abbiamo fatta lo stesso, risparmiando pure! Bisogna fare qualche sacrificio e accettare qualsiasi lavoro ti venga offerto!