C'ERA UNA VOLTA.....ed ora non c'è più |
RICORDI
Il sole colpisce il mio viso,
settembre di fuoco
lascia il mio cuore vivo
sotto la cenere dei miei sogni..
Non voglio nemmeno scriverti,
pensarti, sotto la pioggia
come una stupida
che cerca la luce dell’amore..
Forse anche l’oceano,
ha smarrito la sua strada
e sulle onde dei tuoi capelli,
ricorderò la neve di marzo,
custode della primavera del mio amore.
RICORDI
Il sole colpisce il mio viso,
settembre di fuoco
lascia il mio cuore vivo
sotto la cenere dei miei sogni..
Non voglio nemmeno scriverti,
pensarti, sotto la pioggia
come una stupida
che cerca la luce dell’amore..
Forse anche l’oceano,
ha smarrito la sua strada
e sulle onde dei tuoi capelli,
ricorderò la neve di marzo,
custode della primavera del mio amore.
STRELITZIA
NON TORNERAI
Tremano le foglie,
le mie vuote mani,
cadono le speranze
e tu scompari nell’infinità
di questa notte che non tornerà.
Non tornerà la notte,
con le sue cicale
e le sue luci.
Non tornerai tu,
danzano le tue parole,
ridono i tuoi occhi,
rimani immobile
nella traccia di ricordi che hai lasciato
sulla strada del mio cuore.
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Post n°184 pubblicato il 31 Agosto 2009 da flavia_53
L'ignoranza è la condizione dell'ignorante, cioè chi non conosce in modo adeguato un fatto o un oggetto, ovvero manca di una conoscenza sufficiente di una o più branche del sapere. Può altresì indicare lo scostamento tra la realtà ed una percezioneerrata della stessa. In senso comune il termine ignoranza indica la mancanza di conoscenza e di qualche particolare sapere, inteso in generale o su di un fatto specifico. Può significare anche non avere informazioni su un fatto o su un argomento. Questa è l'accezione originaria del termine, che deriva direttamente dal greco gnor-izein (conoscere) attraverso il latino ignorare (in - gnarus, che non sa). Successivamente, l'aggettivo ignorante si è evoluto in senso dispregiativo, indicando coloro i quali sono senza educazione o cultura.
Socrate ignorante [modifica] Secondo l'insegnamento dei suoi discepoli [1] Socrate sempre professò la propria ignoranza in contrapposizione a coloro che continuavano a sostenere di essere sapienti. Socrate ignorante si contrappone, perciò ai sapienti o, con termine greco i Sofisti da sophos=sapienza. Socrate in loro risposta affermò che, essendo conscio della propria ignoranza, egli era più saggio di coloro che, essendo ignoranti, continuavano a professare la propria sapienza (teoria della dotta ignoranza). La consapevolezza del sapere di non sapere è una coscienza e una verità evidente e innegabile, che dimostra intanto che la verità e la coscienza esistono e sono possibili (essendovene una). Socrate pose il sapere di non sapere a fondamento di qualunque altra verità e conoscenza. Dai tempi di Socrate questo tema è stato più volte ripreso. In particolare con il rifiorire degli studi umanistici da Nicolò Cusano in un trattato denominato, appunto De docta ignorantia Differenti approcci all'ignoranza [modifica]
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