Pensieri e Luce

I luoghi del quotidiano


L'autoubs, uno dei maggiori mezzi di trasporto. Ogni giorno moltitudini di persone si stipano selvaggiamente in quei pochi metri. Stretti tra loro, forse più stretti lì che nel letto la notte...Ed io parte di quella moltitudine. Ogni giorno la stessa tratta, riconosci i visi, individui la stanchezza di una notte insonne, la telefonata di rito. Il "mio autobus", la mia tratta mattiniera raccoglie il substrato delle cosiddette "colf" o "Badanti" per la stragrande maggioranza asiatiche. Si vede che quella zona è loro. Si vede che Roma non solo è divisa per quartieri ma anche per nazionalità lavorative. Una sottocartella nella cartella, altre sottocategorie, tipologie .Allora dicevamo, l'autobus. Percorsi accompagnati dalla lettura di un libro, dai giochi con il cellulare, dai messaggi. Ognuno impegnato nel proprio personale ammazza tempo, musica a palla nelle orecchie, l'ascoltare i deliri del matto (ma poi chi può definire un matto?) di turno che se la prende con l'immaginario collettivo. Teste chine, pensieri immersi nello sporco di un finestrino, orecchie tappate. Ed anche io con il naso immerso in un libro mi estraneo dal percorso, dalla vita che mi sfiora, esule per venti minuti dal quotidiano mio diviso con l'altrui pensiero.Però succede...succede che, che dimentichi o finisci il libro. E' sei spoglio davanti ai quei minuti di attesa, inerme. Provi a tuffarti nel silenzio di te, fino a quando una parola penetra l'orecchio. Ed allora ti espandi. Espandi il tuo sentire e ti si apre un mondo e l'autobus diventa il confidente di brevi momenti. Quei sedili si trasformano in confessionale, quella vicinanza scontrosa che ci obbliga a divedere lo spazio, diventa un posto accogliente nel quale scrollarsi di dosso i proprio personali dolorini.Espandi le orecchie e segui le chiacchiere di due giovani donne dal forte accento napoletano."Era morta mia nonna e nemmeno un messaggio!""Eh si!""Nemmeno un messaggio!""Tu pensa che dopo un anno che ci siamo lasciati io sono stata in ospedale per tre mesi in pericolo di vita....e non é mai venuto... non si è fatto sentire.... E dire che la sua famiglia, suo padre, sua madre mi erano affezionati! La sorella! La sorella mi adorava! Ma lui?"Era morta mia nonna e nemmeno un messaggio ma ti rendi conto?"Stop. Fermata. Saluti di rito.Nella buio di quella sera, ripassi mentalmente quel dialogo e inizi a pensare. A pensare che anche le frasi di rito nascondono altro, che quando impareremo a lasciar andare una persona? Che forse niente ci è dovuto, anche se abbiamo amato e siamo stati amati... che se dopo anni ancora hai questo attaccamento e questo risentimento forse qualcosa non va... che non puoi chiedere, non puoi pretendere, non puoi volere, puoi solo dare, che il rispetto è ad altri livelli. Lasciati alle spalle il macigno di un pensiero così... in fondo... il problema è suo, no? Tu vai avanti."M'ha accannato".I diaologhi tra adolescenti in amore sono i più teneri e i più atroci. E i maschi sono i più sofferenti, quelli che si struggono in un picaresco romano di pene d'amor perduto."Se la vedo con uno la riempio di botte.... Prima lei e poi lui... Ma non me ne frega più niente"... Ah però... e dir che non ti interessava."Era quella giusta... ma è finita". Perle di saggezza dalla bocca di un sedicenne.Sono teneri, dolci, sbruffoni."Mandale una canzone.. quella di Eros...""Seeee... non gli piace""E dai...""Ok...senti le ho scritto così... lo so che mi hai detto di non farmi sentire, ma per favore ascolta sta canzone"Dopo un minuto il bip del messaggio."E' lei?""Sì""Che ha scritto?""Che siamo due cretini falliti".No siete due ragazzini che stanno scoprendo l'Amore, i travagli, i no, la bellezza di un sorriso che ti illumina la giornata, che ti risolleva solo con uno sguardo, siete due ragazzini che scoprono di incantarsi davanti a un movimento di ciglia ma non lo direte mai ai vostri amici, se non a quello assolutamente più filato, e parlerete di sesso senza sapere bene di cosa si tratta e tremerete quando vedrete il corpo nudo della persona amata davanti a voi. E in tutto questo farete una miriade di cazzate.Poi senti la conversazione telefonica che ti fa incazzare."Una ragazza straordinaria, magnifica....ha scelto consapevolmente di lavorare poco.(????), sì voglia coinvolgerla nel nostro progetto. Magnifica, incredibile, ha circa trent'anni.... Guadagna poco... si...vive nella casa che gli hanno lasciato i genitori...beh si certo... è di proprietà (????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)" e via discorrendo.Per cui tu scopri:a)Che quello al telefono è un cretinob)Che quello al telefono è doppiamente cretinoc)Che la ragazza lavora poco e guadagna poco perché vive di una propria renditad)Che di meraviglioso non hai capito cosa c'è, solo che quello che è al telefono è un cretinoe)Che ti incazzi perché vicino a quel cretino ci sono due donne probabilmente filippine che hai visto stamani alle sette e mezza sul bus che ora stanno tornando a casa e ne vedi le mani distrutte dai calli e dall'acqua e che quelle due donne le cui occhiaie sono talmente grandi che una parte sono rimaste sull'autobus del mattino, probabilmente si sono spezzate la schiena per guadagnare poco, o comunque quel tanto che basta per sopravvivere loro qui e la miriade di parenti che hanno al loro Paese.E allora mi chiedo, chi è meraviglioso , pezzo di cretino?