rosheen

Puntato silenzio


  
  Mi scompiglia la sete del ventonelle spirali ramate del mio ricciolo il nero di seppiagioca alle ombre della tempestaSi carica la nube del pensiero di uno scontrod'aria gelida si vestee percorre le alture delle cimea richiamare vortici di caloreTuona la voce del troneggiante silenziorichiama la mano dallo scettro feritaed è la sberla della carezza che scuote le turbolenze di una fermataper una partenza di possessoche infiammi il cielo  di solo sguardodove la forca alimenti braci di capellie la vorace bocca s'apra al respiro del risucchioavida di tempo che sia fine prima dell'inizioche abbia dolore come carezza di pellee spine di linguaa punteggiare la notte delle palpebreCh'è l'anima a possederemani di frustae lo sguardo l'impugnatura del cuoree d'anima mi frustoall'ombra del suo stesso incederee sbatto  alla porta del cosmoincatenandomi alla finestra d' aliper un ricamo di luce al buioche rimanga buio... dentro...e d'unghie graffio la strabordante gioiadi sapere che il vuoto è il pieno del vissuto...e mi strappo il ricciolo che mi accompagnanella spirale temporale di una passione...è un senso di quietequel vuoto che consolanel morbido liscio frusciante filo urlatodi mente e cuoreche gira e gira adagiotra gola e occhiodita e pelle... si fa catenadi un presto con fuoco...Ed è frusta la coda della nota vuotasi lega alla solitudinedi un senza tempoper un pieno di pausaper una chiave di bassoche apra la mano al pieno dell'altrain un puntato silenzio  rosheen