rosheen

...io mi inchino a chi vecchio un tempo sedeva...


 
  Colline musicanti delle note erbosefummo il passo lieve della nottecome onde ci liberammo archi di ventofoglie di conchigliee sopra di noi c'era il maread attenderci nell'altalena della storiaSenza muovercifummo nel dondolio della vitaCi raggiunse il profumo del melogranospaccato in due da chicchi troppo succosiper essere lasciati alla trappola della sferae roteandosi fermarono nelle fessure dei dentitroppo gustosi per non trattenerne la saliva della passione...deglutemmo l'istante di un sapore animale...e poi...poi sentimmo che andavacome vanno i polmoni per obbligato fiatoSedemmo allora sulle orme del condizionaleche non ha tempo lungo abbastanza per ridere dell'orae giocammo con i sassi del destinoche non ha chioma da legare e reggere in una treccia di incroci...quanti cerchi siamo capaci di far nasceresulla superficie d'un acqua che dissetase non ha piatto il fondo di un respiro...Sotterranei i pensieri come formiche a costruire imprevedibili tunnelSono arrivata quando la foglia  già aveva mangiato il suo cuoree rivoli di trame già aveva disegnato sul pigmento del secco germoglioMi sono persa nell'incrocio tra l'arrendevolezza e la pazienzatrovando sei zampe per strisciare, correre viao aspettare il tonfo del masso caduto dell'esperienzaSono scivolata nella coda della cometatroppo lontana dal cuore che conducee ho lasciato l'energia del soffiarefacendomi trasportare dalla mente che non credeCerco la sciammia del coraggioche si arrampica sugli arbusti sempre verdimentre mangio lombrichi di albe e dormo su tramonti senza soliCerco il passo della condizione di una terra silenziosache si rammarica del fieno nelle ballelasciato evaporare del sudore della pellequando si dissetava la passione per la vita...quando guardavo te che avevi capelli raccolti da spilli d'argento e profumo di dama anticamentre le rughe, lenteti percorrevano il sorrisoe sentivo che passava...passava...passa...ancora...oratoccami di aria e rotola sui pendii del cieloche non sa della prigione del tempofammi pesce dell'aria e uccelllo della terralasciami sprofondare nell'incrocio della rugache unisce l'angolo di labbra al sorriso degli occhi...ci vuole forza per l'andare...io mi inchino a chi  vecchio un tempo sedevaal capo tavola della vitaservendo il tempo dell'esperienza su piatti d'argentoe mescolandone i sapori con i sorrisi rugosici vestiva della bellezza della vita...rosheen