rosheen

come in ventaglio di fiato


Una sedia a dondolo ch’ebbe il cuore nel ventodondolava il tuo sorrisoall’amaro cerchio del fumoPiccole fiamme incatenavano i sensialla scintilla del fuoco di una stufaSecca, sprofondo nella golamentre sorreggo il profumo del giardinodove s’apriva quella finestra di foglieche non credette al battito di un tempo vuoto quando l’edera s’annodò al respiro della parolaVolto la pagine del rinsecchireper seguire l’aratro nelle strade assolate di lunaquando la notte si veste dell’ululato del raccolto e annuso la sete della pioggiamentre…ti ricordo come grano che si faceva polvere della speranzaDondoli lento al profumo di legna…Si, tu dimmi se nacqui dalla pelle di un serpenteche s’arrotola ora alla mia stessa linguamentre cerco di raccogliere gocce del succo di limoneper poterlo serrare tra labbra e denti…Imparai a riconoscerti nel tuo girare la maniglia di portarincorrendo filari di canzonicadendo nelle montagna della talpache lenta mi spiava con la sua silenziosa pupillaMa volevo giocare ai ranuncoli che fanno pace con i porcospini…ho perduto la forbice che scorre nella ruggine di due ditaper lasciarmi stringere dalle corde della seraquando lasciavi scendere la goccia di salivaper raccoglierla nella fossa del respiroEro io che non mi arrendevo allo zucchero delle mie speranze bambineCosì seppe andare la nottesenzal asciare orme per poterla seguireCosì il giorno dimenticò di avere piedi e si dileguò nella coperta che spegne i pensieriNon sapevo del manto che copre le spineSapevo della veste che consuma nella terraAvevo lingua per bagnarmi le labbrae amavo il gesto della mano che sposta la ciocca di capellirimasti incollati al sudore della fronteVibra il lento istante quando s’inspira la sceltatra la lama di barba sempre incolta con la quale pungere la pelleo la corda di gambe sempre in corsacon la quale prendere la pioggiadella  pozzanghera di una fine…S’attanaglia il tempo alla finestra…scosti la mano e s’aprono le ditacome in ventaglio di fiatoa ossigenare un respiro di perdonoMa non ho avventure da raccontarti che non siano le tuee non ho viaggi da regalarti che non abbiano pulsante tua radicesono nel ramo o nella terrasono nel volo o sprofondocome te…s’abbassa la nebbiamentre attendo lo scivolare della neve .rosheen