Se son fiori . . .

Ricordi


Nella scatola dei ricordi, ci ho infilato le corse che facevo a 3 anni nei campi di papaveri, quando alta come loro e con una chioma di ricciolini biondi, correvo incontro alla bisnonna che sulla sedia a dondolo sbucciava le arance per darmi la parte bianca della buccida da mangiare.O quando, giocando per i prati in montagna, assaporavo il nettare zuccheroso di petali di un fiore selvatico a me sconosciuto.Nella scatola dei ricordi, ci sono sere intere a giocare a nascondino.Partite interminabili, per chi stava "sotto".I nascondigli più ambiti erano, i fienili, il fiume e le grosse rocce che stavano su per la montagna. Attrezzati di pile correvamo a nasconderci, spesso in coppie o a gruppetti di tre, massimo quattro. Ed attendavamo decine di minuti interi, prima di uscire.Nella scatola dei ricordi, c'è un posto per quella volta che mio papà mi stava insegnando a lavorare il legno con un piccolo coltellino [Guai a te se lo fai da sola, devo esserci sempre io quando lavoriamo il legno].La sera dopo mi sono affettata il pollice sinistro, ancora oggi se ne vede una leggerissima cicatrice se lo si osserva al microscopio.O quella volta che mi ha portata sul ghiacciaio in cordata. Ero la più piccola, la meno esperta e la più spericolata sicuramente.Ma è stata un'emozione bellissima essere lì, dietro a mio papà, seconda a nessun altro ed assistere ad un salvataggio.Nella scatola dei ricordi, ci sono anni di passeggiate in montagna.Puntavo i piedi come un mulo i primi anni.Ero una nenia insopportabile per tutto il tempo e facevo perdere del gran tempo.Ma si cresce, ed allora, come sul ghiacciaio, ero seconda solo a mio padre.Lo zaino con i bottiglioni di vino e il cibo, era mio.Avevo il mio bastone, lavorato ad opera d'arte da mio padre, con una bella "S" incisa in alto.Camminavo per ore, senza mai fermarmi, per non rompere il fiato e quando qualcuno si fermava, io scattavo foto qua e là.Nella scatola dei ricordi c'è il mio tutù di danza classica.Mi batteva forte il cuore quando a fine anno c'era il saggio, ed io, tra le prime file in quanto piccina, cercavo nel buio della platea, mamma e papà.Terrorizzata di fare una ruota od un spaccata perchè sembravo un fumetto più che una ballerina di danza classica.Ed in fatti, nella scatola dei ricordi c'è poi finita la pallacanestro.Ma questa è un'altra storia...Spesso mi chiedo dove sia finita quella bambina, non è un pensiero malinconico, ma penso che solo da adulti si possa capire quanto si cambi, ma soprattutto quanto le strade che scegliamo ci cambino.