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Post N° 17Possedere ed essere posseduti non è solo verbo della carne. E’ seme rappreso nel silenzio minerale dell’amplesso. È stalattite di carne che risuona nel cielo calcareo di grotte aperte su praterie di smeraldo accecante. E’ toccare la pelle di dio, respirarne l'alito, reggerne la vista..
E’ una rivelazione per iniziati dal costo indicibile, un filo teso sulla matrice dell'essere che scorre sulla tua pelle sudata. E’ racchiudersi in una bolla dove unico passo ed unico segno siano i nostri gesti lenti ed impazienti, febbrili e maestosi....
E’una ragnatela vista nell'improvviso di un'alba primaverile, eterea, quasi impalpabile, imperlata di rugiada ed illuminata da una lama di luce filtrata dalle chiome degli alberi...sospesa nel vuoto e cullata da ogni alito, eppure fortissima, potente, molto più delle vite che intrappola... guardarla è già desiderio di esserne catturato... e al diavolo il ragno!
O forse è proprio la coscienza del ragno a farmi desiderare di essere insetto nelle spire vischiose di quella geometria esoterica?
Ma quante cose ci sono nel tuo gesto amica mia mentre esali dal mio respiro come un’orazione, come icona divina? mentre scivoli con le dita sul mio sesso, toccandone le fibre vitali, palpitanti, sposandone la tensione, raccogliendola tra le labbra socchiuse.. |