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Post N° 7Si aspetta il vento per giorni e settimane, inutilmente.
Poi, con il sentore di un'illusione che si fà certezza, quella brezza lontana dall'apparenza lieve, un sospiro appena, arriva impetuosa ed improvvisa gonfiando la vele con il fragore di uno scoppio e lo stupore di una frustata.
Sorprende lo scafo, lo costringe a gemere come una creatura dormiente che debba stirare le membra prima di essere pronta alla nuova sollecitazione.
Dura poco però la sorpresa, l'animale che pulsa sotto la veste di legno si ricompone in fretta dal brivido che lo percorre in ogni tavola. Lo vedo infatti aprire le ali di tessuto e allungare la ghiglia per assecondare la spinta affondando la prua nell'acqua riemergendo vittorioso dall'abbraccio inebriante mentre piccole cascate segnano i lati del ponte come un sorriso glorioso.
Eccolo il brivido di nuovo fuoco, adesso è anche mio, germoglia come una disordinata felicità...i fianchi d'onda si aprono ai lati della prua smettendo una natura di cristallo per sciogliersi in schiuma e frammenti di colore trafitti dalla luce: trasparenze appese al cielo che si fanno aria e sale.
Se dovessi raccontare quello che vedo ora mentre il vento mi bacia la faccia e graffia le spalle, mentre la felicità sorge dal petto come risata infantile e grido altissimo, dovrei dire dei pesci purpurei che oscillano eterei, degli alberi contorti che danzano le note liquide delle correnti, di vortici d'aria che stanno sull'orizzonte come cattedrali luminose in equilibrio sull'abisso e... troppo altro, fermo in gola, per cui non ho fiato e parole sufficienti.
Si nasce dall'acqua una volta sola.
Si nasce alla vita continuamente. |