rougeforever

Post N° 26


....Una volata a casa del mio amico che mi aspettava per accompagnarmi e poi in aereoporto e la partenza.Le ultime parole dall'Italia, già sulla scaletta dell'aereo, mentre la hostess mi invitava a salire e spegnere il cellulare, poi il buio...crollata per tutto il volo e finalmente arrivata a Londra. Non ricordo se ci siamo sentiti, io avevo problemi con il cellulare e non potevo mandare nemmeno sms. Comprai una sim locale, ma ricordo che dovetti aspettare un po' prima che fosse attivata, così passo il pomeriggio e la serata e la notte.La mattina dopo fuori di buonora comprai una tessera prepagata e ristabilii il contatto. Pochi minuti di telefonata, lui pareva contento e io sentivo solo il grande bisogno di sentirlo, senza chiedermi nemmeno il motivo,niente domande, solo istinto.I giorni seguenti poi cominciammo a sentirci spesso, lui mi telefonava e io, quando potevo, previo accordo, andavo in un internet cafè per collegarmi e parlare, a cifre più umane di quelle telefoniche.Lui era sempre più propenso a venire a Londra una settimana e alla fine si organizzò, trovò il biglietto per raggiungere poi gli amici in Grecia e arrivò.Erano i primi di agosto, io avevo appena iniziato a lavorare,ma la sera che arrivo io lo aspettavo alla fermata dell'autobus proveniente dall'aereoporto. Aveva tagliato i capelli, sembrava un ragazzino in gita scolastica, con i suoi perenni scontri e timori verso l'inglese. Ci siamo abbracciati e poi ha guardato un po' in giro e mi ha detto: "E' proprio bello qui!" La nostra avventura era cominciata...