rougeforever

Post N° 36


una sera, una notte...non ricordo nemmeno benecome fosse cominciato, ricordo solo un attimo di tensione, una mezza discussione, di cui non ricordo l'argomento e lui che se v in cucina, dicendo che aveva bisogno di stare solo e di ascoltare musica..Facile col senno di poi capire, ma in quei momenti l'aria mancava e non sapevo nemmeno io il perché...non era la storiella divertente con un giovane ragazzo, che come andava andava?Si, si era solo quello, continuavoa ripetermi e allora perché la sola idea di un suo apparente distacco mi scavava dentro?Ho faticato a dormire, a prendere sonno quella notte, tra molte lacrime, un po' di rabbia, un po' di orgoglio, sentimenti contrastanti..alla fine la stanchezza ha vinto...al mattino era al mio fianco e mi  ha poi raccontato di essere stato vicino a lungo guardandomi dormire e accarezzandomi...I giorni volavano e l'ultimo è arrivato in un baleno.Avevo cambiato turno per poterlo accompagnare all'aereoporto.La notte l'abbiamo girata per la città a fare le ultime foto, non fatte, con qualche nervosismo dell'ultim'ora di cui, di nuovo, non so più la ragione, ma in fondo era una storia meravigliosa, ma non era la perfezione sulla terra...era reale, realissima!!!I nervosismi devono essersi prolungati anche al rientro, non ricordo purtroppo più quei momenti, ricordo solo che al mattino, non so perché fngevo di dormire per mandarlo da solo all'aereoporto, mentre lui, che stava per arrendersi, ha continuato a svegliarmi, a cercare di farmi alzare. Alla fine mi sono alzata, siamo partiti, in folle ritardo, spingendo metaforicamente la metropolitana che volava verso Heathrow.Quasi nessuna parola in metro, un grande silenzio, un'accusa non dichiarata di aver cercato di fargli perdere il volo, la mia paura che accadesse davvero e ne fossi stata responsabile..insomma tensione...arriviamo...chiediamo, avvisano il volo e lo prende per un soffio, senza nemmeno spedire i bagagli...ovvio, nemmeno il tempo per un saluto, per un bacio..niente...me lo sono visto sparire al gare,dove non potevo entrare...Ricordo che sono salita sulla terrazza dell'aereoporto per vederlo partire, piangevo incurante del mondo intorno...la partenze mi hanno sempre intristito, quella volta mi sentivo svuotata...mi sentivo ..si sola...non sapevo che sarebbe successo...ho impiegato un po' per ridarmi un contegno e poi sono tornata in metro e mi sono ributtata in quella che era, allora, la mia nuova, provvisoria, incalzante vita.