ROULETTEMANIA

VENEZIA. “Casinò Ca’ Vendramin Calergi”. Perdite per €18 milioni annuali.


Mentre la “Grande stampa” Non se ne occupa che in maniera assolutamente marginale. Leggo su giornali locali una notizia veramente inquietante.Dal primo gennaio del 2018 potrebbe restare aperta solo la sede di terraferma, il casinò di CA' NOGHERA che vale l'80 per cento degli incassi.È quanto accadrà se Comune e organizzazioni sindacali non troveranno un accordo per risanare il bilancio. I conti della casa da gioco scricchiolano da anni, gli incassi negli ultimi dieci si sono dimezzati (dai 214 milioni del 2006 ai 102 del 2016) e i conti non tornano più.Ad agosto il Casinò di Venezia è stato l’unico tra le quattro case da gioco italiane a chiudere in negativo rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Saint-Vincent cresce infatti di oltre il 10 per cento, Sanremo di oltre il 7, Campione di circa il 5 per cento, mentre Venezia registra un calo verticale. Il crollo degli incassi di Ca’ Vendramin Calergi, che scendono ad agosto di oltre il 70 per cento, anche per la rinuncia allo Chemin de Fer (e forse prossimamente anche al Black Jack) decisa dall’azienda anche per la ristrettezza del personale in servizio con numerosi scioperi che si susseguono senza alcun rispetto nei confronti dei clienti.. Delle due case da gioco quella veneziana è risultata la più disastrosa.Al Ridotto di San Moisè erano di casa anche Casanova e Goldoni. Nella bisca, autorizzata dalla Serenissima e aperta nel 1638, si entrava solo indossando una maschera.  Dopo 380 anni di attività, lo storico Casinò Ca’ Vendramin rischia la chiusura. Il Bilancio della casa da gioco comporta una perdita d’esercizio di circa €18 milioni l'anno. L’affascinante sala è senza dubbio un’attrazione per i turisti, ma con un buco del genere, è difficile per i vertici della Serenissima, far quadrare i conti”. E’ uno dei problemi dei casinò italiani la cui gestione si trova nella morsa della politica da una parte e dei sindacati dall’altra. Un format che non ha mai funzionato. O si privatizzano le sale oppure forse meglio chiuderle?  Il Sindaco a questo punto, a mezzo stampa, ha mandato un segnale molto chiaro a tutti: “Se la causa promossa dai sindacati del Casinò al Tribunale del lavoro in questi giorni per annullare il contratto e il regolamento che abbiamo approvato a luglio dovesse essere accolta, saremmo costretti immediatamente a chiudere la sede veneziana di Ca’ Vendramin Calergi e a mettere in mobilità 150 lavoratori per l’impossibilità di garantire l’equilibrio economico della società, che pure saremmo riusciti a riportare quest’anno in utile, al momento per circa 600 mila euro nonostante le difficoltà, il calo di incassi e i numerosi scioperi che hanno creato notevoli difficoltà e la perdita di clientela delusa. Ci muoveremo già in previsione di questa eventualità: abbiamo già il mandato del Consiglio”. “Ci sono inoltre altre due cause di vecchia data pendenti sul Casinò. Una che sarà ridiscussa prossimamente in Appello prevede un esborso possibile di 17 milioni di euro per circa 150 persone, quasi 106 mila euro, per noi insostenibile. E un’altra, similare, costerebbe al Casinò altri milioni di euro, se dovesse essere persa di fronte a queste situazioni economicamente insostenibili, saremmo costretti ad agire di conseguenza. È anche scorretto che i sindacati abbiano aperto queste nuove cause al Tribunale del Lavoro proprio nel momento in cui stiamo trattando su un nuovo contratto condiviso”.