"L'Italia è un paradiso abitato da diavoli" B. Croce
Tutti, nessuno escluso, nel bene o nel male lo siamo. Sarà questione di aria, di terra, di fuoco o di acqua, solo Paolo Fox può saperlo, a partire dal primo insospettabile, e fino all'ultimo cialtrone, nel momento opportuno siamo dei diavoli patentati.Che sia al mattino per strada quando invochiamo l'installazione di armi di distruzione di massa sotto i fendinebbia per poterci liberare dell'"uomo col cappello" o del "trattore del Pulcino Pio"; o sia nel tragitto auto-ufficio postale in giorno di pensioni quando neanche Bolt riuscirebbe a superare la velocità con cui scartiamo i giovani di una volta in bici o in fase ondulatoria di avvicinamento allo sportello.Sta di fatto che, tanta è la bellezza della terra in cui ci troviamo, dal più sperduto paesello alla più trafficata città, tanta è la diabolicità che, spesso nascosta, ci portiamo dietro.L'esempio assoluto ce lo ritroviamo nel luogo che dovrebbe rappresentare l'integrità morale dell'italiano medio: il Parlamento. E, nonostante ciò, chi non userebbe l'ultimo cerino disponibile per dar fuoco ai parlamentari presenti, passati e futuri piuttosto che accendere un fuoco per poter sopravvivere dopo un atterraggio di Sfigatair sul cucuzzolo dell'Everest?. Nonostante ciò chi non si è un po' dispiaciuto per la condanna (seppur temporanea) di qualche giorno fa del cialtrone italico per antonomasia? Chi se la sarebbe sentita di condannarlo per essersi concesso una passeggiata di salute fra giovani donzelle, peraltro ben consenzienti e ringraziate a dovere? Chi mai avrebbe pensato che, dopo aver superato indenne reati ben più gravi, così come la signora Longari, mi sarebbe caduto sull'u... sul tubero?.