IRONICAMENTE ITALIA

La ricerca della felicità


In quei giorni in cui non distingui se hai una consapevolezza maggiore o un principio di alzheimer; in quei giorni in cui vorresti essere l'enigmista per poter ammazzare nel peggiore dei modi anche il fungo dei piedi di tua zia Pia; in quei giorni in cui, lanciandoti col paracadute o facendo la ruota hai l'incubo di non essere proprio in ordine... ebbene sì, nei giorni di premestruo, ogni domanda dell'universo ti si ripropone lungo tutto il sistema venoso del tuo corpo.Nell'eterno avvicendarsi del turno dell'ovaia incazzosa (quel mese in cui odi chiunque, a prescindere, con tutta te stessa) con il turno dell'ovaia depressa (quando, invece, piangi anche se schiacci una formica zoppa, cieca e sorda), oggi mi sto arrovellando sul significato di felicità. Cos'è? Ma esiste? O, come sostiene Tiziano Terzani, la vera felicità è "accontentarsi"?.Per la prima volta in ormai 18 anni di navigazione, internet non mi ha saputo aiutare. Se digito "felicità" su un qualsiasi motore di ricerca, piuttosto che su youtube, mi appaiono  nell'ordine: la recensione del film di Muccino con Will Smith; la domanda di una futura ragioniera che chiede come fare la tesina delle superiori partendo dal film di Muccino e ricollegandolo alla partita doppia (tesoro mio, probabilmente hai sbagliato scuola), o i video della canzone di Albano e Romina (bontà loro prego che non si rimettano assieme altrimenti ci sorbiremo la Lecciso piangente per un altro anno in tv).Spero, entro sera, di riuscire a raggiungere l'illuminazione cosmica. Male che vada mi mangerò una coppa del nonno, anche quella, a suo modo, dovrebbe essere felicità.