IRONICAMENTE ITALIA

E son disoccupata...


E poi ti ritrovi senza lavoro. Non perché hai combinato casini chiudendo un bilancio con un rosso che avrebbe dato la nausea anche a Dracula; non perché anziché andare al lavoro tu abbia preferito rimanere fra le braccia di Morfeo trastullandoti tra un aperitivo ed un apericena; non perché tu abbia pensato di essere un onnipotente onnisciente trattando qualsiasi essere umano ti si presentasse davanti come l’ultima delle api operaie… motivi più che sacrosanti per mandare a raccogliere bruscandoli in Tantamalora anche il pulcino Pio. Ti ritrovi senza lavoro perché ti sei licenziato per giusta causa. Mesi di mancati pagamenti che si accumulavano su altri mesi. Mesi in cui hai creduto a ciò che poi si è rivelata essere una bella realtà virtuale in cui tu, pinco pallino incredulo, sei stato pigliato per i capasissi da sopra, sotto, davanti, dietro e tutt’attorno. Mesi in cui ti sei rifiutato di credere che quel lavoro che hai fatto per più di un decennio potesse d’improvviso finire; mesi in cui hai creduto a quel “domani le do qualcosa”, si, del “mona”. Anni in cui hai pensato che i tuoi genitori avessero torto quando ti dicevano che un dipendente per un datore di lavoro non vale nulla, salvo poi ritrovarti, per l’ennesima volta, a dovergli dar ragione perché quando ti si dice: “Da un dipendente io non prendo lezioni”, forse capisci perché l’azienda è in crisi.