Mangiarotti Nuclear

LETTERA ALLE ISCRITTE E AGLI ISCRITTI FIOM (E NON SOLO).......


Care metalmeccaniche, cari metalmeccanici iscritti alla Fiom, care compagne,cari compagni,è in atto il più grave attacco ai diritti e alle libertà del mondo del lavoro dal1945 a oggi. Tutto è in discussione, il contratto nazionale, gli orari di lavoro, ilsalario, i diritti e le libertà.Tutto si vuol cancellare senza consultare davvero le lavoratrici e i lavoratori.Sugli accordi separati nazionali che distruggono contratti, diritti e libertà, sirifiuta il referendum perché si teme il no di un voto libero. Invece si impongonoconsultazioni capestro fondate sulla minaccia della perdita del posto di lavoro.Solo chi subisce questo ricatto può votare e la sua rinuncia a tutto dovrebbepoi valere per tutti.Negli stabilimenti Fiat di Pomigliano e Mirafiori, a Napoli e a Torino, l'azienda hadeciso che non si applicherà più il contratto nazionale. Non ci saranno più le 40ore settimanali, gli straordinari obbligatori triplicheranno, verranno tagliate lepause e aumentati i ritmi di lavoro, si imporranno le turnazioni più disagiate ele lavoratrici e i lavoratori saranno sempre a disposizione dell'azienda, per ognimansione, per ogni turno. Verrà proibito ammalarsi, perché tutte le malattiesaranno considerate assenteismo da punire.Non si potrà più scioperare pena il licenziamento e non si potranno piùscegliere con il voto libero e segreto i rappresentanti sindacali, si aboliscono leelezioni delle rsu e le libere assemblee e si vuole eliminare la Fiom in fabbrica.Gli unici sindacalisti ammessi in azienda saranno quelli nominati dalleorganizzazioni sindacali che accettano la fedeltà al regime brutale imposto ailavoratori. I lavoratori dovranno solo piegare la testa alle pretese dell'azienda,anche alle più ingiuste e distruttive della salute e della dignità.La Fiom a tutto questo ha opposto un chiaro NO e proprio per questo oggisubisce un attacco che ne vuol mettere in discussione la stessa esistenza, conuna prepotenza autoritaria che non ha precedenti negli ultimi decenni.Altre organizzazioni sindacali hanno accettato il ricatto della Fiat spiegando checosì si salvano i posti di lavoro. In realtà hanno pensato solo a salvare sestesse, ma così si sono messe in condizioni di subire qualsiasi ricatto, inqualsiasi situazione, in qualsiasi azienda.I diritti che ancora abbiamo non sono nostri. Essi nascono dalle lotte di coloroche ci hanno preceduto e li hanno conquistati a caro prezzo. Noi abbiamo ildovere di difenderli non solo per noi, ma ancor di più per coloro che verrannodopo di noi.Se si affermasse ovunque il modello della Fiat, tutto il lavoro sarebbecondannato al superfruttamento. Già oggi i giovani subiscono una precarietàvergognosa. Quale futuro vogliamo costruire?La Fiom è oggi sotto attacco perché ha deciso di non piegare la testa e chivuole distruggere il contratto e i diritti sa che non ce la può fare finché la Fiomresiste e lotta.È capitato così sulle spalle della nostra organizzazione e di tutti e tutte coloroche sono iscritti ad essa un compito eccezionale. Sono costose le ore disciopero ed è molto più comodo in fabbrica e fuori piegarsi alla prepotenza. Masarà molto più duro e costoso un futuro con il ricatto continuo dellicenziamento e senza contratto nazionale, senza un vero salario, senza limitiagli orari e alle flessibilità, senza diritto di sciopero e senza libertà.Il sindacato è nato per impedire che le lavoratrici e i lavoratori si facesseroconcorrenza al ribasso tra loro pur di lavorare. Ora, nel nome dellaglobalizzazione, si vuol tornare a quella competizione selvaggia. Non siconserva il lavoro inseguendo le peggiori condizioni e i salari piu bassi! Illavoro si difende con gli investimenti, la ricerca, l'innovazione e anche con lagiustizia sociale. Chi si piega al ricatto del supersfruttamento non salva illavoro, ma al contrario accetta che esso sia ancora più incerto e precario. LaFiom non vuol tornare alle condizioni dell'800, a una società dove non ci sonopiù diritti e contratti e la stessa Costituzione della Repubblica diventa un pesoche, nel nome della competizione, bisogna scaricare al di fuori di ogni luogo dilavoro.Essere iscritti alla Fiom in questo momento richiede un impegno e un coraggioparticolari per contrastare la paura e la rassegnazione.Il sindacato oggi deve dare coraggio alle tante lavoratrici e ai tanti lavoratoriche subiscono i ricatti della crisi e le prepotenze del padrone. Oggi più che maiil sindacato deve servire per darsi quella forza che uno per uno non si ha.Tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori oggi hanno bisogno della Fiom, in tantioggi, anche nella società, sostengono le nostre scelte sentendo in esse unasperanza per il futuro.Facciamoci forza nella Fiom, abbiamo con noi la ragione, la giustizia e il diritto,contiamo sulla partecipazione, il coraggio e l'orgoglio di tutte e tutti. Assiemefermeremo l'aggressione ai diritti e alle libertà, assieme affermeremo la dignitàdel lavoro in una società più giusta. Sarà dura, ma ce la faremo.Federazione impiegati operai metallurgici CGIL