Mangiarotti Nuclear

La Mangiarotti Nuclear (ex Breda) deve continuare a vivere e produrre. No alla chiusura

Creato da rsumangiarotti il 10/12/2009

Corteo Mangiarotti Nuclear 8/7/2010

 

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LETTERA ALLE ISCRITTE E AGLI ISCRITTI FIOM (E NON SOLO).......

Post n°175 pubblicato il 14 Gennaio 2011 da rsumangiarotti

Care metalmeccaniche, cari metalmeccanici iscritti alla Fiom, care compagne,
cari compagni,
è in atto il più grave attacco ai diritti e alle libertà del mondo del lavoro dal
1945 a oggi. Tutto è in discussione, il contratto nazionale, gli orari di lavoro, il
salario, i diritti e le libertà.
Tutto si vuol cancellare senza consultare davvero le lavoratrici e i lavoratori.
Sugli accordi separati nazionali che distruggono contratti, diritti e libertà, si
rifiuta il referendum perché si teme il no di un voto libero. Invece si impongono
consultazioni capestro fondate sulla minaccia della perdita del posto di lavoro.
Solo chi subisce questo ricatto può votare e la sua rinuncia a tutto dovrebbe
poi valere per tutti.
Negli stabilimenti Fiat di Pomigliano e Mirafiori, a Napoli e a Torino, l'azienda ha
deciso che non si applicherà più il contratto nazionale. Non ci saranno più le 40
ore settimanali, gli straordinari obbligatori triplicheranno, verranno tagliate le
pause e aumentati i ritmi di lavoro, si imporranno le turnazioni più disagiate e
le lavoratrici e i lavoratori saranno sempre a disposizione dell'azienda, per ogni
mansione, per ogni turno. Verrà proibito ammalarsi, perché tutte le malattie
saranno considerate assenteismo da punire.
Non si potrà più scioperare pena il licenziamento e non si potranno più
scegliere con il voto libero e segreto i rappresentanti sindacali, si aboliscono le
elezioni delle rsu e le libere assemblee e si vuole eliminare la Fiom in fabbrica.
Gli unici sindacalisti ammessi in azienda saranno quelli nominati dalle
organizzazioni sindacali che accettano la fedeltà al regime brutale imposto ai
lavoratori. I lavoratori dovranno solo piegare la testa alle pretese dell'azienda,
anche alle più ingiuste e distruttive della salute e della dignità.
La Fiom a tutto questo ha opposto un chiaro NO e proprio per questo oggi
subisce un attacco che ne vuol mettere in discussione la stessa esistenza, con
una prepotenza autoritaria che non ha precedenti negli ultimi decenni.
Altre organizzazioni sindacali hanno accettato il ricatto della Fiat spiegando che
così si salvano i posti di lavoro. In realtà hanno pensato solo a salvare se
stesse, ma così si sono messe in condizioni di subire qualsiasi ricatto, in
qualsiasi situazione, in qualsiasi azienda.
I diritti che ancora abbiamo non sono nostri. Essi nascono dalle lotte di coloro
che ci hanno preceduto e li hanno conquistati a caro prezzo. Noi abbiamo il
dovere di difenderli non solo per noi, ma ancor di più per coloro che verranno
dopo di noi.
Se si affermasse ovunque il modello della Fiat, tutto il lavoro sarebbe
condannato al superfruttamento. Già oggi i giovani subiscono una precarietà
vergognosa. Quale futuro vogliamo costruire?
La Fiom è oggi sotto attacco perché ha deciso di non piegare la testa e chi
vuole distruggere il contratto e i diritti sa che non ce la può fare finché la Fiom
resiste e lotta.
È capitato così sulle spalle della nostra organizzazione e di tutti e tutte coloro
che sono iscritti ad essa un compito eccezionale. Sono costose le ore di
sciopero ed è molto più comodo in fabbrica e fuori piegarsi alla prepotenza. Ma
sarà molto più duro e costoso un futuro con il ricatto continuo del
licenziamento e senza contratto nazionale, senza un vero salario, senza limiti
agli orari e alle flessibilità, senza diritto di sciopero e senza libertà.
Il sindacato è nato per impedire che le lavoratrici e i lavoratori si facessero
concorrenza al ribasso tra loro pur di lavorare. Ora, nel nome della
globalizzazione, si vuol tornare a quella competizione selvaggia. Non si
conserva il lavoro inseguendo le peggiori condizioni e i salari piu bassi! Il
lavoro si difende con gli investimenti, la ricerca, l'innovazione e anche con la
giustizia sociale. Chi si piega al ricatto del supersfruttamento non salva il
lavoro, ma al contrario accetta che esso sia ancora più incerto e precario. La
Fiom non vuol tornare alle condizioni dell'800, a una società dove non ci sono
più diritti e contratti e la stessa Costituzione della Repubblica diventa un peso
che, nel nome della competizione, bisogna scaricare al di fuori di ogni luogo di
lavoro.
Essere iscritti alla Fiom in questo momento richiede un impegno e un coraggio
particolari per contrastare la paura e la rassegnazione.
Il sindacato oggi deve dare coraggio alle tante lavoratrici e ai tanti lavoratori
che subiscono i ricatti della crisi e le prepotenze del padrone. Oggi più che mai
il sindacato deve servire per darsi quella forza che uno per uno non si ha.
Tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori oggi hanno bisogno della Fiom, in tanti
oggi, anche nella società, sostengono le nostre scelte sentendo in esse una
speranza per il futuro.
Facciamoci forza nella Fiom, abbiamo con noi la ragione, la giustizia e il diritto,
contiamo sulla partecipazione, il coraggio e l'orgoglio di tutte e tutti. Assieme
fermeremo l'aggressione ai diritti e alle libertà, assieme affermeremo la dignità
del lavoro in una società più giusta. Sarà dura, ma ce la faremo.
Federazione impiegati operai metallurgici CGIL

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Chi siamo:

La Mangiarotti Nuclear Spa (ex Breda ex Ansaldo Energia), di Milano è l'unica azienda presente sul territorio lombardo in grado di produrre grossi componenti speciali per centrali nucleari.

Nello stabilimento ubicato in V.le Sarca 336 lavorano attualmente 136 persone.

Nel 2001 Ansaldo cede terreno, macchinari e commesse alla Camozzi group.

Nel 2008 la Camozzi dopo aver costruito 6 generatori di vapore (tra i più grossi al mondo), per la centrale nucleare di Palo Verde in Arizona, ricevendovi anche i complimenti per il lavoro svolto, cede alla Mangiarotti lo stabilimento e tutte le qualifiche per poter lavorare nel nucleare, ma la Camozzi rimane proprietaria del terreno, cosi nasce la Mangiarotti Nuclear.

Il 30 aprile 2009, tra Mangiarotti Nuclear e i rappresentanti dei lavoratori è stato sottoscritto un accordo con il quale i vertici aziendali - in relazione al piano industriale 2008 - 2010 -  si impegnavano "al mantenimento dello stabilimento produttivo di Milano" e confermavano "la fabbricazione di componenti nucleari, attualmente acquisiti" (per un valore di circa 150 milioni di euro) come "condizione necessaria per mantenere la capacità professionale collettiva di Milano".

Inoltre si impegnava a organizzare corsi di formazione per aumentare la professionalità dei propri dipendenti, oltre a ciò investimenti su macchine e struttura.

A distanza di sei mesi dalla firma dell'accordo, (oltre non aver fatto nessun investimento e tanto meno nessuna formazione), abbiamo appreso che una importante commessa in lavorazione presso il  sito di V.le Sarca commissionata da westinghouse per una centrale Cinese, è stata dirottata verso lo stabilimento di Pannellia in provincia di Udine.

Il 23 Novembre la direzione ci informa che farà richiesta alla Regione Lombardia una deroga al numero di persone da poter mettere in cassa, da 55 a circa 100, motivandola come un aggravamento della crisi; una crisi falsa.

Questa scelta, non solo mette a rischio i livelli occupazionali ma pone una pensante ipoteca sul futuro dello stabilimento di Milano.

Chiediamo alla Regione Lombardia di mettere in campo tutte quelle iniziative possibili per scongiurare l'ennesima, possibile, dismissione produttiva.

 

 

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