Si pensa che il Moko (tatuaggi in viso) sia stato portato qui dai Polinesiani immigrati in Nuova Zelanda. I Moko sono usati ancora oggi dagli indigeni, che tengono molto a mantenere viva l'ereditą dei loro avi. Mentre i tattoo polinesiani venivano usati principalmente per indicare lo status famigliare o sociale, quelli dei Maori assunsero i simboli di un'arte unica e moltoraffinata. Questi costituiscono un insieme artistico di linee e spirali combinate. Con uno strumento simile ad un scalpello i Maori praticavano delle piccole incisioni sulla pelle, che poi riempivano con pigmentazioni colorate. Con questa tecnica i Moko sembravano in rilievo, i solchi "tridimensionali" sulla pelle sembravano pił intagli che tatuaggi. Con eccezione degli schiavi tutti gli uomini erano tatuati in viso, e anche in altre parti del corpo. Un viso tatuato elegantemente era motivo di onore e orgoglio per un guerriero, che appariva temibile davanti al nemico e attraente a gli occhi di una donna.
Nuova Zelanda
Si pensa che il Moko (tatuaggi in viso) sia stato portato qui dai Polinesiani immigrati in Nuova Zelanda. I Moko sono usati ancora oggi dagli indigeni, che tengono molto a mantenere viva l'ereditą dei loro avi. Mentre i tattoo polinesiani venivano usati principalmente per indicare lo status famigliare o sociale, quelli dei Maori assunsero i simboli di un'arte unica e moltoraffinata. Questi costituiscono un insieme artistico di linee e spirali combinate. Con uno strumento simile ad un scalpello i Maori praticavano delle piccole incisioni sulla pelle, che poi riempivano con pigmentazioni colorate. Con questa tecnica i Moko sembravano in rilievo, i solchi "tridimensionali" sulla pelle sembravano pił intagli che tatuaggi. Con eccezione degli schiavi tutti gli uomini erano tatuati in viso, e anche in altre parti del corpo. Un viso tatuato elegantemente era motivo di onore e orgoglio per un guerriero, che appariva temibile davanti al nemico e attraente a gli occhi di una donna.