Servitori del Popolo

JOB ACT


JOBS ACT Il “Jobs act” sta per essere varato, dopo tanti annunci. E’ prevedibile che deluderà le attese, come solitamente accade quando si preannunciano, da parte della politica, cambiamenti epocali”. Tutto deve cambiare, affinché nulla cambi, così esprimeva il suo pensiero Tomasi di Lampedusa. Eppure questa occasione sarà irripetibile, perché non ci sarà un’altra volta, almeno per questo premierato. I giovani della segreteria politica e dello staff governativo per smentire il Tomasi, ma anche Pirandello (suo il romanzo I vecchi e i giovani), devono dare ampia prova che giovani, in questo caso, significhi “cambiamento” e non sia soltanto un dato anagrafico, che faccia rimpiangere i vecchi, sempre ponti a dichiararsi saggi perché canuti.Io non so che cosa leggeremo in tale “job act”, ma, facendo mia la teoria di Platone, secondo il quale ognuno deve fare  una sola cosa per volta, se la vuole fare bene, e recuperando la mia vecchia teoria della distribuzione sociale del lavoro”, vorrei trovare:1)incompatibilità assoluta dell’attività di insegnante con qualsiasi altra attività lavorativa. Sono tanti i giovani che se avessero la possibilità di insegnare sarebbero ben lieti, subentrando, così, a tutti quei professionisti (ad es. avvocati, ingegneri, commercialisti, ecc.) che cumulano il reddito professionale con quello del pubblico impiego (e magari fanno anche qualche ripetizione in nero);2)incompatibilità dei professori universitari (che percepiscono stipendi al di sopra della media) con la libera professione;3)incompatibilità della funzione di parlamentare con qualunque altra attività, pubblica o privata, durante l’intero mandato;4)incompatibilità assoluta per i magistrati di svolgere qualsiasi altra attività;5)incompatibilità dei medici e dei sanitari in genere di svolgere il proprio lavoro sia in ambito pubblico che in ambito privato e professionale.6) titolo di preferenza nelle graduatorie pubbliche a coloro che hanno nel proprio nucleo familiare dei conviventi disoccupati e, di contro, una penalizzazione per coloro che, invece, hanno conviventi occupati.7) stabilizzazione ex lege dei lavoratori precari dalla P.A. che da almeno dieci anni svolgono attività senza soluzione di continuità.In conclusione: ogni cittadino deve svolgere una sola funzione o attività per volta. Divieto assoluto, quindi, di cumulo di attività lavorative, soprattutto tra quelle pubbliche con quelle private.In attesa di leggere il “Jobs Act”.