Servitori del Popolo

DIO, TI ABBIAMO ABBANDONATO


DIO, TI ABBIAMO ABBANDONATO Viviamo ormai senza più alcuna prospettiva di vita serena, non più in armonia con la natura, né  con l’intero Universo. Le cose materiali cui tutti bramano e che costituiscono quasi per tutti il solo scopo della vita hanno occupato le nostre coscienze, la nostra mente, e sono l’obiettivo costante delle nostre mete terrene.Per tali beni materiali gli uomini continuano a schiavizzare gli altri uomini, reggimentadoli in serie produttive, in aziende o enti pubblici inutili, con orari lavorativi assurdi che annullano quasi del tutto il tempo libero, che invece sarebbe meglio utilizzato se fosse speso per cercare se stessi e per dialogare col proprio io, che è l’unico tunnel spazio-temporale col proprio Dio. Eppure di molti beni se ne potrebbe fare volentieri a meno, sia perché inutili sia perché superflui e a volte perfino dannosi. E tuttavia si continua imperterriti a farsi la guerra per l’accaparramento, sia singolarmente sia come popoli, o come Stati.Alla fine, però, soltanto una modesta elite si avvantaggia del sistema economico e politico fondato sull’accumulo e sul consumo di risorse, godendosi la vita nei “paradisi naturali” in completo relax, mentre tutti gli altri, la quasi totalità della massa, consumano i propri anni migliori nel lavoro: dalla nascita, o quasi, alla tomba, con limitatissimi spazi di tempo libero per poter vivere secondo natura, anziché, come ormai avviene, contro di essa e in contrasto con il proprio mondo interiore.Così non va più bene. Bisogna necessariamente invertire la rotta; ribaltare il sistema: l’Uomo non è una bestia, e non deve vivere per lavorare ma lavorare (il minimo indispensabile) per vivere la sua vita secondo le esigenze dello spirito, per coltivare in se stesso la propria interiorità.Un modello ideale è soltanto quello di un “part time” per tutti, con una organizzazione direttiva orizzontale, non gerarchica, perché nessun uomo è degno di stare al di sopra di un altro uomo.E dobbiamo recuperare urgentemente il rapporto col Nostro Dio, che abbiamo ormai reciso, spezzato, dilaniato, mettendo al suo posto falsi Dei, icone sacralizzate da misere convenzioni sociali e da futili e banali funzioni politiche ed economiche frutto della libera fantasia, inventate e create ad arte da uomini scaltri, che non hanno mai avuto un proprio Dio e hanno scelto di servire il male anziché il bene.O si cambia o si muore vivendo, in lenta agonia, commiserati da Dio, che abbiamo abbandonato.