Servitori del Popolo

LA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO NAZIONALE


LA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO NAZIONALE Stephen Hawcking, uno dei più brillanti scienziati viventi, che è stato riconosciuto come degno di succedere alla cattedra di Fisica che fu di Newton a Cambridge, ha raccontato di essere cresciuto in Inghilterra durante il periodo in cui si diceva che <<nessuno ti dà niente per senza niente>> e di essersi convinto della fondatezza di questo principio. Successivamente, però, a causa del suo lungo e profondo viaggio nella scoperta dei segreti della fisica e del Cosmo si era dovuto ricredere perché aveva scoperto  che  a << a tutti era stato donato, senza niente, un intero universo>>. La sua testimonianza conferma quanto da me già sostenuto in un precedente blog che <<la proprietà privata non esiste>>  ma esiste soltanto <<la proprietà universale>>, di tutti, e che il diritto che  protegge quella individuale garantisce soltanto la prevaricazione dei più forti rispetto ai più deboli. Sulla base di tale premessa, quindi, ha ritenuto di poter formulare la seguente “proposta”: il Reddito Nazionale Lordo (che corrisponde al Prodotto Nazionale Lordo) è di circa 1800 miliardi di euro; cioè tutti gli italiani, ogni anno, producono circa 1800 miliardi di euro, come reddito-prodotti. Poiché la popolazione italiana è di circa 60.000.000. (sessanta milioni), se si dividesse tale Reddito Nazionale per il numero complessivo degli italiani (1.800.000.000.000 /60.000.000) ad ogni cittadino spetterebbero 30.000 (trentamila euro). Sarebbero, certamente, una gran bella somma, che consentirebbe a ciascuno di poter vivere più che dignitosamente, e non ci sarebbe più la necessità di predisporre tutta uan serie di controlli, verifiche, apparati, organi e poteri, e quant’altro, e l’armonia regnerebbe in ogni casa. Ma volendo si potrebbe anche fare per nucleo familiare, stimando congruo un nucleo di 4 persone, a cui attribuire i predetti 30.000. euro.  In questo seconda ipotesi, si avrebbe perfino un risparmio di 1350.000.000.000, più che sufficienti per estinguere, nel tempo, il grave debito pubblico attestatosi, ormai, a 2163.000.000.000. La “proposta” che precede consentirebbe anche di organizzare la società italiana in una forma di Comunità, dove il bene e il male, la buona e la cattiva sorte, sarebbero da tutti condivisi, e così si vedrebbe in concreto che cosa significhi “UNITA’”, che finché è soltanto dichiarata riesce incomprensibile ai più.