Servitori del Popolo

GLI SPETTRI DELL’AUTORITARISMO


GLI SPETTRI DELL’AUTORITARISMONon bisogna “agitare gli spettri dell’autoritarismo”. Con questo monito il Colle ha richiamato le forze politiche, e ha anche chiamato a colloquio il presidente del senato Grasso. E’ vero che agitare gli spettri è sempre pericoloso, ma tenere alta l’attenzione, la guardia; vigilare sull’andamento delle riforme, è anche un dovere civico, che non esclude nessun cittadino, prima di tutto, e, in particolare, i parlamentari della Repubblica. Gli italiani, è noto, sono sempre stati divisi, sia prima del fascismo, che dopo, anche se molti di quelli che avevano ricoperto cariche importanti si riciclarono nel nuovo ordinamento repubblicano (ma è sempre accaduto, anche in precedenza, e ancora avverrà in futuro). E’ vero pure che molti di quei “protagonisti” di quell’epoca sono passati a miglior (?) vita, ma di sicuro la mentalità che li caratterizzava non è stata mai cancellata dal sistema-Italia (né, a dire il vero, da altri Stati occidentali). E’, perciò, un problema di mentalità, che permane nella cultura degli italiani, che si dividono tuttora in coloro che vedono “la dittatura” (anche sotto forma dell’uomo solo al comando; che decide, anche senza consultare nessuno), come la soluzione dei problemi sociali, economici e politici, e coloro che la temono e che mettono al centro le libertà e i diritti fondamentali de cittadini. Gli spettri, perciò, non vanno agitati, e si può essere d’accordo,ma non si deve mai escludere che essi siano sempre dietro l’angolo, in un Paese fondato sulla divisione politica della vita.