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E SE DIO FOSSE «TUTTO» ? ANZICHE’ SOLO ALLAH, YHWH, BUDDA… ?


E SE DIO FOSSE «TUTTO» ? ANZICHE’ SOLO ALLAH, YHWH, BUDDA… ? E’ del tutto evidente - a parte per i fanatici e gli integralisti, che si battono e combattono per avere l’esclusiva del copyright, e lo fanno anche in luoghi sacri, come è avvenuto a Gerusalemme, ove recentemente, durante una lite furibonda, dinanzi al “Santo sepolcro”, sono stati adoperati dai rappresentanti delle tre religioni monoteiste dei simboli religiosi come strumenti di offesa e percosse - che “Tutto” può essere ritenuto equivalente a “Dio”, ma anche ad Allah, a YHWH, Shiva, a Buddha, a Visnù,  o ad altro “nome” che gli esseri umani hanno attribuito all’Entità suprema (o che da questa abbiano ritenuto di averlo conosciuto mediante la “rivelazione”). La divergenza, quindi, tra le diverse religioni circa il “nome” del “Dio” e dei suoi poteri assoluti delegati ai suoi rappresentanti terreni (le caste sacerdotali) è da ritenersi una pura follia, o una vera bizzarria degli esseri animali, autoidentificatisi come “umani”. Per questo, “Tutto”, come definito da Parmenide, che lo mette in relazione biunivoca con “UNO” («Tutto è Uno»), risulta essere un concetto omnicomprensivo; che  assume una valenza di “pronome indefinito”, neutro, con valore indeterminato, che allontana qualsiasi idea antropomorfa di genere (maschile o femminile), ma anche di specie vivente, e “riempie” ogni spazio dell’universo e per l’eternità, per cui non c’è posto per nessuna delle singole entità, a meno che non diventino “Tutto”.