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LA CORTE COSTITUZIONALE AL SERVZIO DEL GOVERNO ?


LA CORTE COSTITUZIONALE AL SERVZIO DEL GOVERNO ? PADOAN, IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, HA DETTO: «LA CONSULTA DEVE VALUTARE I COSTI DELLA SENTENZA…» (COSI’, SU REPUBBLICA). E’ veramente difficile e imbarazzante commentare tale affermazione. Non si capisce, infatti, se sia frutto dell’ignoranza costituzionale del ministro oppure se angosciato dai conti poco si preoccupi, invece, della Costituzionalità delle norme di legge che vengono approvate dal governo e dal parlamento. Lo stesso ministro, poi, vorrebbe “un coordinamento tra gli organi dello Stato”, per evitare che ci possano essere problemi come quello che è accaduto. In altri termini - se interpreto bene - egli vorrebbe  che la Corte ne parlasse  con il governo, prima di dichiarare incostituzionale una norma di legge, quando questa possa produrre conseguenze sui conti pubblici, così come è accaduto con le pensioni, che ha costretto il governo a dover reperire i fondi per restituire ai pensionati quanto era stato loro depredato (anche se il governo spera di cavarsela con un piccolo “bonus”). Non so a quale “repubblica” il ministro si ispiri ma di certo non è una repubblica-democratica, quella nella quale possa accadere ciò che lui vorrebbe. Almeno non adesso, anche se la tendenza in atto (come i presidi-sceriffo, i capilista bloccati nella legge elettorale, l’elezione di secondo grado per le province, la riforma del senato, ecc.) ben gli fa sperare che accada nell’immediato futuro. Ma prima che questo accada, voglio correggergli l’errore: la Corte Costituzionale, caro sig. ministro Padoan, non è un organo dello Stato bensì della repubblica, ed è un organo di garanzia preposto a tutela della Carta costituzionale, per cui anche delle prerogative del governo (immagini, infatti, un conflitto tra i poteri del parlamento e del governo, che può essere risolto soltanto grazie alla Corte), e non soltanto dei cittadini. Dovrebbe, per questo, essere grato alla Corte che col suo ruolo di difesa della Carta difende anche Lei, sia come cittadino (e non lo dimentichi, perché anche lei lo è come gli altri 60 milioni) e poi come componente del governo. Semmai, si preoccupi di non varare norme incostituzionali, come ancora sta facendo col rimborso una tantum, non rispettando il provvedimento della Corte.  http://www.lafeltrinelli.it/ebook/russo-teodoro/riforma-bicameralismo-paritario/9788891095244