Servitori del Popolo

SIC TRANSIT GLORIA MUNDI


SIC TRANSIT GLORIA MUNDISia chiaro: nessun intento di far crollare il "mercato" dei titoli onorifici, né di convincere coloro che li hanno acquisiti, o che li bramano, a cambiare idea per rendersi conto che trattasi di cose effimere. Luciano De Crescenzo in uno dei suoi numerosi libri di successo (forse in "Zio cardellino") diceva che "Il potere è bello perché è invidiato", e finchè lo sarà ci sarà sempre qualcuno disposto a fare qualunque cosa (degna o indegna, giusta o ingiusta) pur di acquisirlo. Anche Andreotti, prima ancora di De Crescenzo, e riferendosi al mondo della politica, aveva coniato la massima "il potere logora chi non ce l'ha", quando, in riferimento ai suoi reiterati incarichi di governo, gli si sottolineava che "il potere logora". Ma anche Manzoni, nel suo famoso romanzo-storico "I promessi sposi" lasciava ai posteri l'altrettanto nota frase "Sic transit gloria mundi", spesso citata anche da Andreotti in alcune sue interviste, forse intenzionalmente in contraddizione con l'altra sua massima, quando ormai la sua saggezza e  intelligenza si erano finalmente riappropriate dello spazio che era stato loro sottratto dalla logica tribale dei partiti per la conquista dell'effimero.Ma tali riflessioni hanno "progenitori" ancora più illustri, a dimostrazione che tra il "passato e il presente"  non vi è alcuna interruzione, e che sempre, fino al termine dell'intero ciclo dell'universo, il presente è destinato ad essere il passato rispetto al futuro, che non potrà innovare ma soltanto confermare  con le scoperte scientifiche tutte le " "intuizioni" dei grandi pensatori del passato.Cicerone, nel suo de re publica, al liber sextus, per "bocca" di Scipione, che racconta di un suo sogno in cui gli apparve il nonno l'Africano Maggiore, dice: «Io, mentre ammiravo tutto questo, nello stesso tempo rivolgevo continuamente gli occhi alla terra. Allora l'Africano: "Mi accorgo", disse, "che tu anche ora vai contemplando la sede e la dimora degli uomini; e se questa ti sembra così piccola, come in effetti è, sempre guarda a queste cose celesti, e non tener conto delle cose umane. Tu, del resto, quale risonanza pensi che potrà avere il tuo nome sulla bocca degli uomini o quale gloria desiderabile ? Vedi che sulla terra sono rari e angusti gli spazi abitati, e in mezzo a questi, simili a macchie, dove si abita, sono interposte grandi e desolate plaghe deserte, e gli abitanti della terra sono non solo così separati che fra loro nulla può diffondersi dagli uni agli altri, ma rispetto a voi parte dell'umanità è situata di faccia ad di là dell'equatore, parte sul versante opposto, parte addirittura agli antipodi. Da questi certo non potete sperare alcuna gloria. [...] Chi in tutte le altre estreme regioni, dove il sole sorge o tramonta, o dove soffia il vento del nord e l'austro, sentirà il tuo nome ? Tagliate fuori queste zone, tu ti renderai conto di fatto in quali spazi stretti la vostra gloria pretenda di estendersi. E poi quelli stessi che parlano di noi, per quanto tempo continueranno a farlo ? Anzi, se anche le generazioni degli uomini che verranno desiderassero una dopo l'altra tramandare ai posteri le lodi di ciascuno di noi come le hanno ricevute dai padri, tuttavia, a causa dei diluvi e degli incendi che inevitabilmente a intervalli avvengono sulla terra, non solo non potremmo conseguire una gloria eterna, ma neppure duratura. D'altra parte che importanza potrebbe avere che parlino di te coloro che nasceranno in futuro, quando non ne hanno parlato affatto quelli che sono nati prima ?».A QUESTO PUNTO, UNA DOMANDA MOLTO SEMPLICE: CERCATE DI RICORDARE I NOMI DEI PRESIDENTI DEL CONSIGLIO ITALIANO CHE DAL 1948 AD OGGI SI SONO SUCCEDUTI NELLA CARICA, NEL LORO GIUSTO ORDINE, E CAPIRETE QUANTO E' EFFIMERA LA GLORIA !