Servitori del Popolo

EUROPA: QUO VADIS ?


EUROPA: QUO VADIS ?Risulta di cogente attualità il tema affrontato e proposto da Matteo Albania all'attenzione della comunità letteraria. Egli coglie nell'attentato di Parigi, al noto club Bataclan, un punto cruciale per sviluppare la sua analisi dell'Unione Europea, che a Suo dire «è al bivio». Va detto che, come spesso accade, la realtà ha già voltato pagina, offrendo nuovi scenari, altrettanto "apocalittici" per i cittadini, la cultura e le istituzioni democratiche, e d'altronde non poteva che essere così, se è vero, come è vero, quanto già sostenuto da Eraclito nel V sec. a.C., che "Tutto è in movimento": Sono, infatti, sotto gli occhi di tutti le immagini strazianti dei  gravi attentati terroristici, rivendicati dall'Isis, alla metro e all'aeroporto di  Bruxelles, ove si contano numerose vittime. Per questo la domanda dell'Autore  «Europa: quo vadis ? », diventa perfino un imperativo morale al quale sia i cittadini che le forze politiche e i governi dovranno dare risposte serie e responsabili. L'Europa, come noto, nasce da un'idea politica di grandi statisti, grazie ai quali dal secondo conflitto mondiale e fino ad oggi è stato possibile allontanare gli spettri della guerra dal territorio europeo. L'Unione, tuttavia, nasce con un deficit democratico, e finora, pur facendo registrare miglioramenti in tal senso, risulta ancora ostaggio degli Stati nazionali che non intendono rinunciare al proprio potere di supremazia (che, in verità, almeno negli Stati repubblicani e democratici è stato riconosciuto al Popolo, seppur solo formalmente). È, perciò, una contesa per la gestione del potere che non ha finora consentito all'Unione di diventare una sorta di "Entità politica e giuridica" sovranazionale dotata di un potere legislativo generale, né ha consentito alla democrazia di essere il proprio regime di governo. L'Autore nella sua opera affronta il problema dell'immigrazione, della sicurezza, del terrorismo, ma anche i noti problemi del debito sovrano che sta mettendo in ginocchio le economie dei vari Stati, tra cui l'Italia, oltre quello Greco. Vale la pena, però, evidenziare che anche le spese dell'U.E. sono un pessimo esempio per i bilanci statali: per il 2013 sono state di €. 144.450.837.001, e l'Italia ha erogato per il 2014 un contributo pari a €. 14.578.119.500. È evidente, perciò, che ad una eventuale supremazia dell'Unione dovrà corrispondere una riduzione degli apparati statali e burocratici nazionali, riconoscendo ai cittadini il pieno potere di elezione, di controllo e di censura dei rappresentanti di tutti gli organi istituzionali. Non vi è dubbio che l'opera di Matteo Albania giunga proprio nel momento più delicato della vita politica e istituzionale dell'Unione Europea; e la sua lettura pertanto consentirà di poter partecipare attivamente al dibattito in corso e di avanzare una risposta alla sua ineludibile domanda: Europa: quo vadis ?