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I RITI DELLA SETTIMANA SANTA NEL VALLO DI LAURO


I RITI DELLA SETTIMANA SANTA NEL VALLO DI LAUROL'Europa sta vivendo una fase politica convulsa, così come l'Italia, che da tempo non riesce a ritrovarsi unita nè sui principi nè sui valori, anche a causa della galassia dei partiti che agiscono come strumenti di mero potere anziché come organismi finalizzati al perseguimento dell'interesse generale. In questo quadro desolante si colloca anche il ruolo della religione cattolica, in parte ridimensionato dai continui scandali e dall'opera non sempre edificante della gerarchia ecclesiastica. Eppure bisogna urgentemente individuare una via di uscita, che consenta agli italiani di superare gli individualismi e sentirsi "sistema" dove sono banditi tutti i  privilegi e l'eguaglianza reale costituisca il collante della solidarietà umana. Credo che vada in questa direzione l'Opera del Prof. Pasquale Moschiano, dal titolo "I Riti della Settimana Santa nel Vallo di Lauro", che pur mettendo a fuoco le tradizioni religiose di una piccola Comunità locale, consente di comprendere quanto l'animo umano abbia bisogno di fede, di fratellanza, di vicinanza e condivisione col prossimo, al di là delle esigenze biologiche della sopravvivenza e dei fallaci modelli economici fondati sulla produzione e sul consumo. Confesso che nel recensire quest'Opera avverto sentimenti contrastanti: da una parte, mi gratifica l'onore di poter associare il mio modesto compito di lettore e recensore ad uno Storico di valore indiscusso, peraltro  da me personalmente conosciuto e stimato; dall'altra, il timore di poter fallire il compito nel non riuscire a rappresentare in modo completo la profondità di pensiero dell'Autore, il Suo essere poliedrico e versatile, che con non comune passione ha finora arricchito il patrimonio culturale della comunità del Vallo di Lauro. Mi giovano, comunque, e mi danno conforto, le efficaci parole del presentatore del saggio, l'avv. Pasquale Colucci, presidente della Pro Lauro, che con il Suo contributo ha già colmato ogni mia eventuale lacuna. Ciò doverosamente premesso, e passando, ora, al contenuto del testo va subito rilevato che nel paragrafo "Il dramma della Passione nell'Arte", con il Suo incipit, l'Autore manifesta una rara sensibilità e purezza d'animo quando scrive: «Un senso di tristezza che si riflette sui volti umani attoniti e pensosi pare avvertirsi nell'aria nei giorni della Settimana Santa. Una diffusa impressione di mistero induce spontaneamente il cristiano a considerare i patimenti di Cristo con intensi sentimenti, che, da secoli hanno conquistato l'anima popolare, in genere, e degli artisti in particolare». L'Autore passa in rassegna le varie fasi della "Settimana Santa" e mette in rilievo anche le diverse tradizioni dei campanili locali. Un idoneo contributo fotografico arricchisce il valore dell'opera, così come le notizie storiche e letterarie. L'Autore sintetizza, così, il culto della religione cristiana: "il crocifisso...simbolo nel quale si compendia la storia della salvezza umana attraverso la Passione del Salvatore, nonché simbolo di gloria conseguito col sacrificio, e di tanti altri valori etici, culturali, didattici per cui oggi domina sulle pareti delle aule giudiziarie, scolastiche e di pubblici uffici". È, per questo, incontestabile il valore culturale e civile dell'opera di Pasquale Moschiano la cui lettura renderà le coscienze più consapevoli e responsabili, per recuperare il bene comune col giusto equilibrio tra la fede e il folclore.