Servitori del Popolo

UNA NUOVA ITALIA


UNA NUOVA ITALIAL'uomo è un essere naturale, e questo credo che sia indiscutibile. C'è, indubbiamente, la robotica che avanza, per cui nel prossimo futuro ci sarà anche l'uomo-biotico, ma, almeno per ora, non si può sostenere che l'uomo sia un essere diverso dalle altre specie animali.Aristotele ha lasciato scritto che l'uomo è anche un essere socievole (zoon politikòn), intendendo, con questo, che è naturalmente portato ad associarsi ad altri uomini; ma lo stesso filosofo ha anche spiegato che la società è necessaria "perché nessun uomo è capace di sopravvivere da solo" e che gli uomini cercano "i propri simili" (similis cum similibus) con cui associarsi e vivere (e questo oggi vale anche per i partiti politici, così come avviene per le organizzazioni criminali). Nessuno, cioè, basta a se stesso. Ecco, allora, perché si organizzano le Comunità-sociali (a partire dai nuclei familiari), con la specializzazione dei ruoli e delle funzioni tenendo conto, soprattutto, delle vocazioni di ciascuno. Fin dall'origine è stato così, quando i cacciatori si dedicavano alla caccia, mentre i raccoglitori ai frutti e, dopo, gli agricoltori allo sfruttamento del suolo e all'allevamento del bestiame. Anche nelle moderne società si assiste alla "specializzazione" dei ruoli e delle funzioni, ma i sistemi economici (in particolare il "capitalismo spinto") hanno fatto sì che tali ruoli e funzioni differenziassero la società in classi e che la distribuzione delle risorse avvenisse in base a dei criteri del tutto fantasiosi, definiti "meriti" o "competenze" (come se per svolgere l'attività di contadino non necessitino delle abilità, oppure come il lavoro del metalmeccanico, che di certo buona parte dei cosiddetti dirigenti o funzionari non sarebbe capace di svolgerlo). Tutto questo ha agevolato la voracità di ognuno e la bramosia all'accaparramento incontrollato e infinito dei beni economici (le ricchezze, o risorse, necessarie per vivere), con la conseguenza che le Comunità sociali si sono realmente e sostanzialmente organizzate per classi, categorie, gruppi (anche familiari). Questa realtà, però, è stata velata, trasfigurata, dal diritto, dalla "legge", che ha fatto finta che esista un "Popolo", come entità assoluta e unita; che esistano dei cittadini vincolati dallo stesso fine; che le istituzioni siano a difesa di tutti e non della parte sociale al governo. Ma la "finzione" sta mostrando, oggi, tutti i propri limiti. La prova più evidente si rileva dalla "lotta" per il potere che stanno conducendo i partiti politici in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Bande "politiche" che promettono alcuni benefici ai propri sodali, contro, ovviamente, l'interesse generale, che vuol dire benessere per tutti. Si, proprio per TUTTI, e non soltanto per i propri sodali, che ormai corrotti nell'animo lottano soltanto per proteggere i propri interessi, anche se immorali e ingiusti. E così si prospetta, per il dopo voto, una possibile alleanza tra "simili" (tipica logica "criminale"), ovviamente per escludere dalla partecipazione politica ed economica tutti quegli altri cittadini che hanno prospettato soluzioni diverse per la Comunità statale. Non c'è nulla di più grave per una Comunità che non essere realmente e sostanzialmente unita, solidale; con tutti i membri eguali nella distribuzione delle risorse; senza classi, né ruoli o funzioni ma soltanto cittadini al servizio dei cittadini, perché "nessuno basta a se stesso". Invece, si mira a conquistare, o mantenere, il Governo per continuare ad "elargire" bonus a cittadini "filogovernativi", come un tempo accadeva a Napoli ai tempi del Comandante Lauro quando si distribuivano agli elettori pasta e altri generi di prima necessità (anche una scarpa prima del voto, e la seconda dopo, come si racconta), ma anche per proteggere ad oltranza tutti i privilegi legalizzati. Invece è quanto mai urgente "purificare" il sistema, bonificarlo, "derattizzarlo", per cominciare una nuova fase, dopo la "remissione dei peccati veniali", per costruire una NUOVA ITALIA, nella quale TUTTI i cittadini siano ITALIANI e si sentano orgogliosi di esserlo, vincolati dallo stesso destino, nella Buona e nella cattiva sorte, uniti dai sentimenti, dai principi e dai valori, e non più solo dalle finzioni e dalla legge.