Servitori del Popolo

IL GIUDICE COSTITUZIONALE E L’AUTO ESCLUSIVA


(2) 14.3.2018. In data odierna i quotidiani hanno reso noto che i Giudici della Corte Costituzionale hanno respinto le dimissioni del Collega, in attesa degli eventi delle indagini in corso.Il Corriere della Sera riferisce che tutti i giudici della Corte utilizzano l'auto allo stesso modo di come l'ha utilizzata il giudice indagato, e precisa, inoltre, che gli autisti sono due per ogni giudice.La Nazione, invece, rende altresì noto che il compenso dei giudici ammonta a euro 364.000 annui e di euro 432.000 per il presidente (fino al 2014 era di 560.000 euro) [a fronte dei soli 182.000 percepiti dai giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America].                      IL GIUDICE COSTITUZIONALE E L'AUTO ESCLUSIVAStamane [13.3.2018] mi ha colpito la notizia sui quotidiani delle dimissioni di un Giudice della Corte costituzionale indagato perché la sua auto di servizio veniva utilizzata dalla moglie per spese e quant'altro.Nella notizia si spiega che per legge ad ogni giudice della Corte costituzionale spetta un'auto "in uso esclusivo" con relativo autista.Il giudice, per come succintamente riportato nell'articolo, si sarebbe difeso sostenendo che per "uso esclusivo" si deve intende che dell'auto ne può fare ciò che vuole.Il giudice in questione, si riferisce, è stato anche componente del Consiglio Superiore della Magistratura; che è professore di diritto costituzionale nonché avvocato.Si riferisce che anche la moglie del giudice è professore di diritto costituzionale nonché avvocato.Chi scrive, ossia il titolare di questo blog, non è un "cattedratico" ma il senso giuridico con gli manca (peraltro neppure i titoli, avendone conseguiti a sufficienza), però si sente di poter dire al giudice, ma anche a sua moglie, che "l'uso esclusivo" dell'auto di servizio è strettamente collegato all'esercizio della funzione e non all'uso privato; né, tantomeno, all'uso da parte di terzi, come è anche la moglie, rispetto al titolare della funzione pubblica.Detto ciò, e ora sarà la procura a stabilire le conseguenze (non escludo, per esperienza, che si possa anche dire di ignorare l'uso da parte della consorte, ossia un uso "a sua insaputa"), a me viene da chiedere:1) ma che cosa insegnano questi professori all'università, visto che hanno un'idea così "personale" dell'uso di beni pubblici ?2) e che sentenza costituzionale può pronunciare un giudice che ragiona e si giustifica nei suddetti termini ?