Servitori del Popolo

IL DERBY SULLA SEA WATCH


IL DERBY SULLA SEA WATCHSembra proprio che il popolo italiano sia incline ad affrontare tutte le tematiche sociali come quando si giochi un derby calcistico.Ognuna delle due curve - sud e nord - tifa per la vittoria della propria squadra, sia che giochi bene sia che giochi male la partita.Anche il caso della nave Sea Watch ha scatenato le tifoserie.Il fatto grave - a mio avviso - è che tra le due curve spesso vi sono anche persone che solitamente sono equilibrate.Riporto un caso che mi ha visto spettatore: Ho assistito ad uno scontro verbale tra due insegnanti, da una parte, e tre comuni cittadini, dall'altra. I primi, le insegnanti, sostenevano con vigore che il salvataggio dei migranti fosse giusto e doveroso e che la capitana della nave avesse fatto bene a sbarcarli a Lampedusa; gli altri, invece, i comuni cittadini, erano convinti che le leggi vigenti in Italia dovessero comunque essere rispettate.Di  fronte al contrasto le due insegnanti hanno affermato con furore di non tollerare quelli che la pensavano diversamente da loro.Confesso che ho avvertito un certo disagio perchè l'intolleranza di coloro che per dovere civile dovrebbero insegnare la tolleranza mi ha lasciato piuttosto amareggiato, ma anche preoccupato, perchè ho pensato alle conseguenze sugli studenti.Ciò premesso, ritengo di poter sostenere che in Italia la Repubblica - piaccia o meno - ha recepito il principio della separazione dei poteri. Pertanto nè quelle due insegnanti nè quei comun cittadini dovranno decidere se la capitana della nave (subito eletta ad eroina, con la solita disinvoltura) abbia osservato o meno tutte le leggi, sia quelle internazionali sul salvataggio dei naufraghi sia quelle nazionali italiane. Peraltro, soltanto la magistratura inquirente del luogo dello sbarco e quella giudicante hanno avuto il potere di acquisire tutti gli atti (e comunque una buona parte) utili per il processo.Tali organi dello Stato, perciò, si dovranno pronunciare e sarà soltanto il loro giudizio - piaccia o meno - a rendere criminale o meno il comportamento della capitana.Basta, perciò, con le tifoserie a prescindere. Se quelle due insegnanti vogliono giudicare entrino in magistratura, così come quei tre comuni cittadini. Nel nostro ordinamento - piaccia o meno - tutti devono rimettersi alla verità giuridica  accertata e sancita nelle sentenze dai magistrati, che tutti i consociati hanno accettato convenzionalemente; perciò un po' di pazienza, in attesa del responso, può fare solo bene e si eviteranno inutili esagerazioni da derby calcistico.P.S. Alla luce del pronunciamento del GIP, che ha ritenuto insussistenti le ipotesi di reato a carico della capitana, non si può fare altro che accettare la decisione.Altra cosa, ovviamente, è ipotizzare una Riforma della giurisdizione, dal momento che, per comune sentire, molti pronunciamenti non sembrano essere neutrali bensì carichi di motivazioni ideologiche e politiche.A tal riguardo credo di poter sottolineare che il combinato diSposto degli artt. 102, co.3, e 106, co.2, della Costituzione consentirebbe di prevedere la "partecipazione diretta del popolo all'amministrazione della giustizia" mediante la nomina per elezione  per tutte le funzioni attribuite a giudici singoli. Il GIP, pertanto, nominato mediante elezione popolare, come soluzione, che consentirebbe di salvaguardare la neutralità della magistratura di "ruolo" rispetto a decisioni che, in qualche modo, hanno anche dei risvolti politici.