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LA GUERRA È SEMPRE INGIUSTA ANCHE SE APPARE GIUSTA!


LA GUERRA È SEMPRE INGIUSTA ANCHE SE APPARE GIUSTA!Gli americani alcuni anni fa coniarono la dottrina della "guerra preventiva". Anche la "guerra giusta" è stata un leitmotiv dell'occidente, quando ha unilateralmente deliberato di aggredire qualche Stato mediorientale, dell'est asiatico, dell'ex Jugoslavia o del Nord Africa e Africa sahariana. Così come pure le "missioni di pace" ma con le armi e non con i ramoscelli di ulivo hanno esaltato i "pacifisti del divano". Ebbene, ogni guerra è sempre "ingiusta" di per sé anche se appaia "giusta" e ogni sua giustificazione è sempre del tutto fuori luogo, e non basta mai a renderla "giusta" il "pensiero unico" o l'intervento di propaganda  e propalazione da parte dei mezzi di informazione asserviti al governo in carica. Certamente il costante "lavaggio del cervello" dei cittadini riuscirà a raggruppare e aggrumare una agguerrita maggioranza favorevole alla guerra (o contro l'aggressore "senza se e senza ma") ma, per fortuna, ci sarà sempre anche una sparuta minoranza che riuscirà a ragionare con la propria testa e a ritenere che "giusto e ingiusto" sono le due facce della stessa "verità" e che nessuno ha mai ragione né torto in assoluto. Perciò quando sta per insorgere un conflitto tra Stati è sempre indispensabile, imperativo, per gli altri Stati estranei, relativamente terzi, entrare nella divergenza e trovare la migliore soluzione possibile. Sia per le parti in conflitto sia per l'intera comunità internazionale. Soprattutto in un mondo "globalizzato", diventato ormai un mercato unico. Non farlo, è gravissimo e se a causa di tale omissione o "neutralità" ne scaturisce una guerra, anche per tali Stati occorrerà applicare delle sanzioni politiche da parte dei loro cittadini, anziché premiarli come a volte accade. Perciò, quando uno "Stato" scenda in guerra, da qualsiasi lato del campo di battaglia si ponga, sia come "aggressore" sia come "aggredito", oppure come sostenitore del primo o come sostenitore del secondo, sta commettendo un'azione sbagliata politicamente, economicamente, moralmente, eticamente, civilmente, religiosamente, pertanto, all'esito del conflitto (che finirà sempre male per tutti, soprattutto per i più deboli socialmente) ogni cittadino superstite ha il dovere di "punire" «senza se e senza ma» i suoi governanti. E questo perché nessun cittadino dev'essere privato della sua vita a causa di una "guerra" che ha sempre come fondamento le mire espansionistiche, la volontà di potenza, l'affermazione della propria forza militare, economica e finanziaria degli Stati. Nei tre millenni di storia di morti in guerra ce ne sono stati purtroppo già milioni. Anche le "guerre sante", del lontano medioevo, hanno fatto stragi immani, peraltro nel nome di un Dio del tutto estraneo, e forse contrario (ma questo non lo sapremo mai). Ecco, allora, perché è necessario convincersi, definitivamente, che "la guerra è sempre ingiusta",anche se fosse necessaria e inevitabile secondo la visione della sintesi hegeliana. Relativamente alla guerra in atto tra la Russia e l'Ucraina, con alle spalle diversi Stati, si dice che Putin è un "pazzo", un tiranno, un dittatore ed è il male. Ebbene, se è il "male", dall'altra parte ci dev'essere il "bene". A vedere le stragi che stanno avvenendo sul territorio ucraino, le distruzioni di immobili civili, strutture sanitarie, industriali e belliche, sembra che il "bene", se esista, sia altrove e non dove lo si vuole per forza vedere perché dove ci sono morti inermi, bambini, vecchi e donne in fuga non ci può essere mai il "bene". E neppure è possibile discettare tra cosa sia giusto o ingiusto. Ma si dirà che ciò è conseguenza dell'aggressore. Va bene. Ma cosa ha fatto l'altro, l'aggredito, per impedire che tutto questo accadesse ? e dov'erano tutti gli altri Stati che si sono riuniti nella sfarzosa e sfavillante reggia di Versailles a celebrare se stessi e la gloria del passato quando era possibile ancora evitare le tanti inutili stragi ? e l'America, che certamente sapeva dove si sarebbe andati a finire, ha la dignità di Stato morale e di guida degli altri Stati satelliti ?  Dalla fine della seconda guerra mondiale l'Europa, costruendo tanti carrozzoni istituzionali con le risorse dei cittadini, era riuscita a dare in cambio un po' di pace e ad illudere i cittadini che i "valori" della rivoluzione francese, dell'eguaglianza, della libertà, della fraternità ma anche della pace fossero delle tappe ormai conseguite e consolidate. Invece è crollato tutto in un battibaleno. E perché ? Perché in ogni europeo c'è contestualmente un Putin e uno Zelenskyj e sono solo le circostanze a fargli assumere le vesti dell'uno o dell'altro. Soltanto questa consapevolezza, ossia che il male e il bene sono in ogni essere umano, si potrà consentire agli uomini di evolversi nel senso del dogma che "la guerra è sempre ingiusta" anche quando appaia come "giusta". Ma forse ci vorranno ancora dei secoli, sempre che il conflitto non degeneri in guerra nucleare o che i mutamenti climatici e geomorfologici non risolvano definitivamente il destino terreno degli esseri umani.