Cuba 1960

Allucinazione.


Maturando le parole del bravo, indimenticabile compagno peruviano, e poi la scossa dell’indignazione di Jacometti, dopo qualche tempo la mia mente si riordinò, liberandosi  dall’allucinazione rivoluzionaria ispirata dal grande discorso di Fidel. Purtroppo l’accoppiata rivoluzione - violenza ha inquinato la linea politica di una forte minoranza di giovani, in Italia ed Europa, che ci ha dato il 68, il 77, le B.R., i noglobal… fino ai giorni nostri, e purtroppo la vicenda ‘rivoluzionaria’ continua ancora. Abbiamo di fronte dei delinquenti, spesso assassini; se proprio li si vuole definire sotto l'aspetto politico, l’unica etichetta applicabile è quella di estremisti violenti - valere a dire fascisti - non di rivoluzionari.In America Latina il messaggio di Castro produsse un danno immane per più generazioni, non ancora risolto. Dalla Colombia all’Argentina, dal Perù all’Uruguay, in tutto il continente, sull’esempio e con l’appoggio di Cuba si alzarono movimenti di lotta, azioni terroristiche, attacchi armati. Le risposte del potere furono dittatura, violenza, prigione e morte. Migliaia di giovani cubani furono mandati a combattere e morire in America latina ed Africa, poveri strumenti e vittime della guerra che l’Unione Sovietica non poteva permettersi di combattere direttamente e per questo venne definita ‘fredda’.