Rumbling Woods

Mitologia parallela: Angelo e la conquista del BAFFO D'ORO


Come in tutte le grandi storie, oltre alla mitologia ufficiale dei rumbling woods, esiste tutta una serie di scritti paralleli ad essa, la cui fonte non è perfettamente verificata ma che, dati i contenuti, sono ascrivibili alla realtà dei fatti o del mito, essendo essi perfettamente in tema: d'altronde si sa, un gran cosa genera leggende e queste leggende, in fin dei conti, una volta nate, fanno parte di essa e del suo essere...Questo è un racconto poco noto al pubblico italico, ma che nelle strade di New Orleans, là dove il cuore della musica pulsa in tutte le sue varietà di ritmo, non c'è musicista che non lo conosca e che non creda che questa storia sia esistita davvero, pur essendo contemporanea....Come tutti sanno, i primi anni 90 furono un momento davvero duro per gli strumenti tradizionali, in particolare per la dea del ritmo, la batteria. Il caro armamento di gran cassa, rullante, charleston, tom e piatti vari era infatti surclassato dall'avanzare del suo più grande nemico, il computer, generatore di ritmi sempre più ardui da sostenere per un essere umano...la batteria stava morendo, i batteristi rischiavano l'estinzione...e la gente andava sempre più dietro a questi falsi demoniaci suoni elettronici.Per far fronte alla situazione nei sobborghi di New Orleans si riunì il Gran Consiglio dei batteristi, formato dai 7 grandi savi dello strumento: Stewart Copeland, Ian Paiste, Vincenzo Colaiuta, Nick Mason, Alan White, Bill Bruford e Furio Chirico (un italiano ebbene si). I 7 GRANDI, raccolti in seduta spiritica, convocarono i due  SANTI PROTETTORI dei drummer: John Bonham e Keith Moon. La risposta all'enigma fu identica per entrambi: l'unico modo per salvare lo strumento e i suoi musicisti era recuperare l'antico carburante dei guerrieri, contenuto nel Gran Boccale Baffo d'Oro in una spelonca sull' Himalaia. Il Baffo d'oro conteneva la sacra bevanda: la prima vera birra, dalla cui formula sarebbe potuta essere generata una ricetta per dare a tutti i drummer del mondo l'energia necessaria per affrontare il mostro elettronico. Il baffo d'oro però andava conquistato via terra, con semplici mezzi e da un drummer non conosciuto. I 7 consultarono il database mondiale dei batteristi ( a loro chiunuque suoni è noto) e non ci furono dubbi: l'impresa andava affidata a lui, Angelo da Torino, futuro batterista ( loro già sapevano, dei Rumbling woods- qui si nota anche un ulteriore origine mitica del nome). Angelo ricevette il fax in un pomeriggio d'inverno, mentre tra una siga e una birra, immerso nelle polverri sottili, piallava non si quale mobile. Non esitò a prendere a cuore la missione, ancbe perchè capiva che le richieste eran quelle adatte a lui: avrebbe raggiunto l'Himalaia in Vespa, e lì con l'aiuto di qualcuno avrebbe scoperto quale spelonca nascondeva il Gran Boccale.Prese tutto il necessario: gli occhiali, il giubbotto di pelle e una cassa di birra. Il viaggio fu tremendo: attraversare la steppa russa in Vespa a gennaio, immaginate, non è da tutti e varie volte il nostro eroe fu sul punto di mollare. Pare però che nei momenti più difficili, quando il freddo penetrava ovunque, l'abbia sempre salvato l'apparire di Nancy, che lo incitava a non mollare e che forse, addiritura, nel tratto siberiano, di notte, fece volare la Vespa per Km e Km. Raggiunse l'himalaia, ma dove dirigersi ora? L'unica era tentare con una richiesta ai monaci tibetani, solo che restava il problema della comunicazione. Angelo lo risolse a modo suo:condotto dal più vecchio e saggio dei buddhisti, pronunciò questa semplice parola: ENDOCRINO!Il grande monaco annuì con  la testa in segno di assenso e gli indicò la grotta, dove un'intensa luce bianca circondava il Gran Boccale e il suo sacro contenuto.  Fu così che il nostro eroe trovò l'antico e originario Baffo d'Oro, e, dopo averne bevuta metà, come tassa per lo sbattone, portò il prezioso contenuto ai 7 savi a New Orleans. La musica era salva, la batteria avrebbe ancora gonfiato i cuori con i suoi splendidi e naturali ritmi, e nel destino di Angelo c'erano, per volontà ormai garantita dai 7, i rumbling woods, ma questo lui l'avrebbe scoperto solo molto tempo dopo.Così se nell'antica Grecia Giasone partì per salvare il regno di Pelia, conquistando il vello d'oro, nell'era contemporanea un grande batterista torinese salvò il sound, il jazz, il blues e il rock 'n' roll..e chiedete a tutti i blues man e jazz man di New Orleans.....questa storia esiste davvero!!!                                                                                      CLETUSP.S.: La Cletus edizioni si scusa per il clamoroso ritardo....bella suonata ieri si, ma mentana non saprà mai quando pubblico....ah poi ho da segnalare alcuni accorgimenti per i pezzi, che ho risentito stamattina andando a lavorare...stiamo migliorando nettamente ma si può fare ancora meglio...ma questo poi in sede live!! ciaoooooo
..................che storia questa bottiglia................