Casaleggio Boiro 03-08-08Ritrovo Domenica ore 7, esco di casa in anticipo e arrivando con Grazia davanti al bar, mentre parcheggio vedo che Egidio è già arrivato, c’è anche un “Ciao”, il motorino, giallo, è di Mario il vecchietto del gruppo, classe 1929, basta trovare un passaggio e non ne perde una di gara, anche se questa è un po’ lontana e più che una percorso collinare pare una corsa in montagna. Pochi minuti e arriva anche la Stefa, mia sorella, il gruppo è pronto a partire, Guido non serve aspettarlo, manco un poco, tanto è stato categorico: “voi siete matti alzarsi presto già… ma quella non è una corsa, è un suicidio, ci sono andato per sbaglio qualche anno fa, c’è una salita in un bosco dove al massimo puoi andare a cercare i funghi mica a correre!”Si và In cinque, basta una macchina sola, 45 minuti di noia alle prese dei limiti di velocità, ormai c’è una macchinetta autovelox fissa ogni 20 chilometri e un sacco di cartelli che limitano la velocità a 50 km/h con display luminosi che minacciosi rilevano la velocità (due palle!), raggiunta finalmente la nostra meta, Casaleggio Boiro paesino dell’Ovadese subito dopo Lerma. Arrivati in zona iscrizione ritroviamo i soliti habitué delle nostre corse, ormai dopo anni di attività ci si conosce tutti per nome, prima della partenza si scambiano due parole un po’ con tutti e tra una chiacchiera e l’altra riusciamo anche a iscriverci e a ritirare la bottiglia di Dolcetto d’Ovada compresa nella quota iscrizione di 5 euro, oggi a pranzo sono a posto! Dopo un paio di chilometri di riscaldamento sperando che le gambe si sciolgano un poco, è un periodo che ho mille acciacchi, vista l’insistenza del dolore al mio polpaccio, proprio dove mi sono stirato l’anno scorso, decido di non rischiare, oggi accompagno Grazia.
Domenica d'agosto
Casaleggio Boiro 03-08-08Ritrovo Domenica ore 7, esco di casa in anticipo e arrivando con Grazia davanti al bar, mentre parcheggio vedo che Egidio è già arrivato, c’è anche un “Ciao”, il motorino, giallo, è di Mario il vecchietto del gruppo, classe 1929, basta trovare un passaggio e non ne perde una di gara, anche se questa è un po’ lontana e più che una percorso collinare pare una corsa in montagna. Pochi minuti e arriva anche la Stefa, mia sorella, il gruppo è pronto a partire, Guido non serve aspettarlo, manco un poco, tanto è stato categorico: “voi siete matti alzarsi presto già… ma quella non è una corsa, è un suicidio, ci sono andato per sbaglio qualche anno fa, c’è una salita in un bosco dove al massimo puoi andare a cercare i funghi mica a correre!”Si và In cinque, basta una macchina sola, 45 minuti di noia alle prese dei limiti di velocità, ormai c’è una macchinetta autovelox fissa ogni 20 chilometri e un sacco di cartelli che limitano la velocità a 50 km/h con display luminosi che minacciosi rilevano la velocità (due palle!), raggiunta finalmente la nostra meta, Casaleggio Boiro paesino dell’Ovadese subito dopo Lerma. Arrivati in zona iscrizione ritroviamo i soliti habitué delle nostre corse, ormai dopo anni di attività ci si conosce tutti per nome, prima della partenza si scambiano due parole un po’ con tutti e tra una chiacchiera e l’altra riusciamo anche a iscriverci e a ritirare la bottiglia di Dolcetto d’Ovada compresa nella quota iscrizione di 5 euro, oggi a pranzo sono a posto! Dopo un paio di chilometri di riscaldamento sperando che le gambe si sciolgano un poco, è un periodo che ho mille acciacchi, vista l’insistenza del dolore al mio polpaccio, proprio dove mi sono stirato l’anno scorso, decido di non rischiare, oggi accompagno Grazia.