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Coerenza

Pubblicato su podisti.net

Riflessioni sulla prossima stagione di Daniele Cortolezzis.

La scorsa settimana, quando pensavo che la prossima stagione fosse già definita e che mancassero solamente più i dettagli, tipo alcune gare purtroppo ancora concomitanti, è arrivato il comunicato dalla Fidal nazionale con le nuove norme (mi riferisco semplificando, alla tassa di un euro ad atleta per le gare provinciali e regionali e alla norma che impedisce la partecipazione ad atleti di regioni diverse da quella della società di appartenenza) che subito tutto è sfumato, pare irrimediabilmente.

I commenti che ho sentito in giro nell'ambiente li posso sintetizzare in uno solo:

"Se le norme sono queste col fischio che faccio più una gara Fidal!"

Naturalmente ho edulcorato  l'aggettivo per non essere greve.

Ora, passato il primo momento in cui l'emotività rende difficile ogni ragionamento cerco di riflettere e, se posso, capire cosa potrà succedere il prossimo anno.

La prima cosa che mi viene è che tutti gli anni si parte in salita, lo scorso anno è stato quello della norma che impediva la partecipazione dei tesserati fidal alle gare organizzate da altri enti, ricordo quante polemiche:

"Io voglio correre dove e quando voglio!"

"Talpo (presidente Fidal provinciale di Alessandria) non può dirmi dove posso andare e dove no."

Preciso che il presidente Talpo non ha mai scritto niente in merito, ma si trattava un comunicato della Fidal nazionale come ha lui stesso ribadito in una recente riunione.

A un anno di distanza cosa è successo, ci sono state molte gare in provincia organizzate senza il benestare della Fidal molti tesserati, anch'io alcune volte, hanno partecipato a queste mi sembra senza problemi.

Con questo cosa voglio dire, anche i provvedimenti annunciati per il 2010 sembra non saranno attuati, almeno non integralmente, infatti il presidente Fidal regionale, Damilano, ha proposto di bloccare il pagamento della tassa per il 2010 e di fare una convenzione tra regioni limitrofe per consentire la partecipazione interregionale, quindi di fatto stiamo parlando di un provvedimento che forse non sarà attuato, allora? Dobbiamo farne una questione di principio?

Io penso che i provvedimenti non siano stati posti nella maniera giusta, infatti dovrebbero essere fatti per dare un maggiore risalto ad una gara nazionale rispetto ad una regionale o provinciale, se un organizzatore vuole far gareggiare atleti di tutta Italia deve fare una gara nazionale non regionale, se vuole avere atleti stranieri deve farla internazionale.

Purtroppo una normativa che impone tasse senza dare niente in cambio difficilmente sarà recepita e potrà dare benefici a qualcuno.

Resta il fatto che quando vengono annunciate normative che non ci piacciono è molto facile invocare questioni di principio e fare battaglie in nome di questi ma molte volte penso che ci sia il rischio che qualcuno usi questi principi per fare solo i propri comodi.

Poi, penso alla battaglia portata avanti da alcuni di noi per avere gare che siano degne di questo nome, competitive che premino solo chi ne ha diritto, non competitive che siano tali, tesserati verificabili, la presenza del medico a tutte le gare.

Per me la fidal è e deve essere la garanzia di questo, prima di tutto, infatti il discorso che ci ha fatto il presidente provinciale è da una parte di un maggior impegno per formare i giudici, più di metà sono (come me ad esempio) al primo anno di attività, quindi manca un po' di esperienza e poi solo chi ne è veramente motivato deve organizzare gare fidal, non lo prescrive il medico di affiliarsi, chi vuole fare una gara competitiva deve assumersi gli oneri che ciò comporta.

La coerenza di cui parlo nel titolo secondo me è che chi vuole gare "regolari" non deve farsi forviare ma deve perseguire ciò che di buono si è faticosamente fatto negli ultimi anni, forse oggi seguire la linea della legalità sarà ancora più difficile, ma è estremamente necessario, solo applicando le regole si può andare avanti.

Faccio un esempio, è facile quando una norma che esclude qualcuno dai premi, per fare un caso uno straniero che si presenta a una gara provinciale cui non può partecipare, dire:

"Ma si, dai chiudiamo un occhio, ormai è qui."  

Ma poi cosa potremo dire quando chi ne avrebbe avuto diritto viene a reclamare? Si può fare finta di niente, e addurre motivazioni in nome di un interesse superiore, per un motivo di principio ma per i miei principi posso rinunciare a ciò che voglio ma perché devo far rinunciare gli altri?

Quindi si coerenza, applico le regole, se non le trovo giuste mi batto per cambiarle, ma finche ci sono applicarle è l'unico modo per cercare di tutelare tutti, magari si può sbagliare, ci mancherebbe, ma si sbaglia in buona fede, è comodo fare le lotte di principio facendole pagare ad altri.

Chiudo solo dicendo che ciò che ho scritto è solo frutto del mio pensiero, di come ho recepito la questione, di tutti quelli che ho citato ho scritto esponendo solo ciò che ho inteso dai loro discorsi senza mai citare le parole esatte, se qualcuno crede che abbia mal interpretato le sue parole sono a disposizione per chiarimenti.

Danny